2 Maggio 2024

Benevento, Cannavaro: “Dimissioni post Como atto dovuto. Ecco qual è stata la difficoltà maggiore”

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Fabio Cannavaro, tecnico del Benevento, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Di seguito un estratto:

Tutti l’aspettavano in A, invece s’è fatto convincere dal presidente Vigorito. Cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida? «Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto».

Dalla Cina al Sannio, dove ha trovato le motivazioni per accettare la B, un campionato che lei non ha mai frequentato neppure da calciatore. Come si trova? «Benissimo. La voglia di allenare e di rimettermi in gioco è stata decisiva. Vorrei dimostrare che in Cina non ho fatto le vacanze e che posso lavorare ovunque».

Una B mai così equilibrata e con tanti club che ambiscono alla A. Un rischio o un’opportunità per il suo Benevento in ritardo ma non fuori dai giochi? «Se pensiamo in grande, certamente è un’opportunità. Una gara alla volta però. Sono convinto che cresceremo, evitando di essere impazienti. Ci sono problemi in parte dovuti alla costruzione per tappe del gruppo. Altri sono scaturiti da infortuni. Speriamo di recuperare tutti per la sosta. Poi vediamo cosa succede. Ma ogni cosa dipende da noi».

La difficoltà maggiore che ha dovuto superare qual è stata? «La squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica: Tello, Farias, Simy, per esempio, non li ho mai avuti. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato. Serve lavoro per ricostruire. Sappiamo di avere un organico importante e ce la giocheremo sino alla fine. Ora testa solo al Palermo».

Di cosa ha ancora bisogno questo Benevento per ricostruire una prospettiva vincente? «I ragazzi hanno capito che ce la possiamo giocare con tutti. Se ci ricompattiamo risaliremo. Ci sono antagoniste forti, ma il nostro destino lo decidiamo noi».

Le dimissioni di Como una provocazione o una strategia? «Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo».

Palermo, Parma, Cittadella, Modena e Perugia per chiudere il girone d’andata. Benevento a -6 dal perimetro playoff. Gap colmabile entro l’anno solare? «Dobbiamo uscire da questa situazione il prima possibile. Questo è un torneo durissimo. Ma ogni turno ci regala novità. Dobbiamo essere umili e cogliere le opportunità che certamente sapremo costruirci o che capiteranno sulla nostra strada».