17 Maggio 2024

De Sanctis: “Piena sintonia con il mister. Dia? Ultimi giorni complicati, non è convocato. Su Martegani, Ikwuemesi, le trattative con la Juve e il vice-Bradaric…”

de sanctis salernitana

Morgan De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, è intervenuto in conferenza per fare il punto dopo la chiusura del mercato. Diversi gli argomenti trattati dal dirigente granata che ha risposto alle domande della stampa presente:

“Finestra di mercato complicata e soddisfacente, in questi mesi abbiamo provato a capire cosa potesse accadere, considerando l’importanza del nostro patrimonio tecnico ed economico. Ci siamo preoccupati di resistere alle numerose richieste di informazioni e a qualche approccio per i nostri profili migliori. Non sono arrivate richieste soddisfacenti, riteniamo che i nostri calciatori abbiano un valore di mercato importante, c’è una società solida che può decidere il prezzo. La squadra andava completata e abbiamo agito tenendo presente anche gli investimenti fatti entro il 30 giugno, mi riferisco ai riscatti di Pirola e Dia, oltre al rinnovo di Ochoa. Strategia? Abbiamo deciso di investire sui giovani per dare continuità al progetto, ovvero la permanenza in Serie A, rendendo sostenibile il club senza dover dipendere dai fondi del presidente. Dia? Gli ultimi giorni sono stati complicati, non per nostra volontà. C’è stato un tentativo da parte di altri di fare un’operazione in extremis. Non ho nulla contro il Wolverhampton, ma bisogna rispettare la Salernitana, la storia del club, la tifoseria e il sottoscritto. Giovedì notte abbiamo ricevuto una chiamata, si parlava di prestito con diritto di riscatto a cifre che, dette pubblicamente, potrebbero creare un incidente diplomatico. Nessuno dei loro dirigenti mi ha contattato. Questa cosa ha toccato la sensibilità di Dia. Mi aspetto che si renda conto di quanto gli abbiamo dato, spero che tutto possa continuare come nei 12 mesi precedenti.

Scelte di mercato? Tra me, allenatore e proprietà ci sono scelte condivise sulle caratteristiche dei giocatori. Il mister non può conoscere tutti i calciatori, soprattutto quelli arrivati da campionato meno importanti. Costil è stato già suo calciatore, Cabral e Legowski li conosceva. Gli altri cercheranno di farsi conoscere e ci riusciranno. Non c’è divisione, ma comunione d’intenti, Sousa è la persona più adatta a sviluppare e migliorare il talento di questi profili. Non dobbiamo perdere la nostra identità, il nostro obiettivo è la salvezza e deve essere raggiunta con virtuosismo finanziario, facendo leva sui giovani. Ci sono 28 giocatori in rosa, sono cambiate tante cose dall’arrivo del presidente. Abbiamo 36 giocatori sotto contratto, otto dei quali in prestito. Abbiamo 9 calciatori convocati in Nazionale, altri attendono una chiamata. Ripeto, il nostro obiettivo è la salvezza, dobbiamo raggiungerla quanto prima attraverso un calcio coinvolgente. Mercato estero? In quello italiano c’è poca solidarietà, si fa più fatica a trovare le giuste condizioni tra squadre competitor o di altre categorie.

Esuberi? Quando ho parlato di sacrifici del presidente mi riferivo anche alle scelte che sono state fatte rispetto a chi ha salutato. Mi riferisco appunto a Bonazzoli, Sepe, Mikael. Il nostro è un messaggio chiaro: la Salernitana viene prima di tutto, prima degli interessi personali. Qui c’è un potenziale enorme, ci si rende di ciò solo quando si arriva qui. La storia è inferiore rispetto alle potenzialità della società e della stessa piazza. Questo determina un approccio di arrembaggio e superiorità nei nostri confronti. Dico che occorre forza morale, oltre che economica, lo faremo capire a tutti. Anche i giocatori dovranno stare molto molto attenti a rispettare i contratti, non deve essere una cosa unilaterale. Vigileremo in maniera attenta. Soltanto con questo tipo di atteggiamenti si può accelerare il processo di crescita della società, non vogliamo essere schiavi e sotto ricatto.

In passato citammo il modello dell’Ajax, la proprietà ha parlato anche di Atalanta, Villareal e Udinese. Ci vorrà del tempo perché il percorso è lungo, ma sono soddisfatto perché abbiamo ridotto il monte ingaggi, avendo solo due calciatori in prestito, con diritto di riscatto, su ventotto in rosa. Adesso dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo stagionale, attraverso la salvezza cresceremo nel corso degli anni. Delle società medio-piccole, siamo stati gli unici a non aver venduto. Poi abbiamo anche comprato, adesso toccherà al campo essere il giudice. Obiettivo personale? Spero di restare qui per i prossimi trent’anni, ma sono consapevole che il mio orizzonte temporale sarà condizionato dai risultati, sportivi ed economici. Sono legato al club per altri due anni, è una cosa rara per un direttore sportivo.

Vice Bradaric? È l’unica operazione che non abbiamo concluso rispetto agli obiettivi fissati, cercavamo un braccetto di piede sinistro che sapesse muoversi anche da esterno. Dovevamo però associare entrate ed uscite, è stato complicato sotto questo aspetto perché  vorremmo trovare una sistemazione a Simy e Valencia. Tornando a Bradaric, l’alternativa è Mazzocchi che ha fatto bene in quella posizione durante la prima parte della scorsa stagione. Poi c’è anche Kastanos che può giocare lì. Guardiamo al mercato degli svincolati, ma siamo completi e non siamo ossessionati dalla ricerca di altri giocatori. Mercato? Tutti i calciatori presi li abbiamo visionati live. Li abbiamo studiati, valutando dati tattici e fisici su piattaforme che tutti conoscono. Quanto costa la Salernitana? 30 milioni di euro lordi di stipendio. Vanno però ad aggiungersi costi enormi di gestioni di calciatori fuori dal progetto. Ci sono poi ammortamenti e costi di cartellini, il valore della rosa è sui 70/80 milioni di euro.

La squadra non è più forte dello scorso anno, ma potenzialmente sì. Sostituire Piatek con Ikwuemesi richiede tempo di adattamento differente, ma sono convinto che possa far bene. Stesso discorso per Martegani, ha giocato due volte davanti alla difesa e l’ho visionato lo scorso anno, quando non ero ancora ds della Salernitana, durante San Lorenzo-Huracan. È un centrocampista offensivo, ma nel calcio europeo ha le caratteristiche per abbassare il raggio d’azione. Stewart? Diamogli tempo, è l’unico che non abbiamo mai visto dal vivo. È una scommessa, ha un talento fisico enorme ma deve pulirsi tecnicamente e Sousa lo aiuterà. Trattative con la Juventus? Le due società hanno un ottimo rapporto, ma la Juve ha avuto un mercato particolare. Alla fine si è verificato quanto detto dalla dirigenza, Miretti e Nicolussi Caviglia sono rimasti. Facundo Gonzalez? Non potevamo garantire quanto chiesto dalla Juve. Procuratori? Nessun problema con loro, anzi fanno a gara a lavorare per la Salernitana. Abbiamo continue sollecitazioni e tante proposte dalle agenzie. Può esserci qualche confronto duro, ma gli agenti sono collaboratori esterni importanti.

Centrocampo? Abbiamo considerato le offerte arrivate. Quella del Palermo è stata soddisfacente per Mamadou Coulibaly e abbiamo accettato. Di conseguenza, Maggiore è stato riconfermato: per me è un calciatore importante, è un professionista e darà il suo contributo. Valencia?  Nei prossimi 15-20 anni di carriera qualcuno dovrà delle scuse in privato al ragazzo e alla Salernitana. Sfait? Ci crediamo, ha grandi prospettive, abbiamo deciso di proporgli un contratto da professionista. Dia? Non è stato convocato, non ha dato l’idea di essere pronto per la trasferta di Lecce. La scelta è stata condivisa, domani ci aspetta una battaglia e serve gente e che è disposta a lottare. Abbiamo notato atteggiamenti che vanno in direzione opposta. Tifosi? Lo zoccolo duro è formato a 18-20mila persone che ci sono sempre, dico grazie. Non sapevo che avessimo un potenziale del genere in trasferta. Ovunque andiamo c’è un settore ospiti pieno ed è una cosa bellissima. Mi auguro che presto possa essere aperta la curva Nord”.