29 Aprile 2024

CIG – Ciro Poziello: “Il Giugliano ha tutto per puntare ai playoff. Avrei voluto concludere la carriera in gialloblù, ecco cosa è successo in estate”

Capitano nella storica cavalcata del Giugliano verso la Serie C dopo 15 anni di assenza, leader difensivo con un sogno sfumato nel corso della scorsa estate. Ciro Poziello, ex calciatore del Giugliano, è intervenuto ai nostri microfoni e ha analizzato l’attuale cammino dei gialloblù, i motivi per cui si è conclusa l’avventura con il club di Mazzamauro, l’andamento di un girone C molto equilibrato e le voci di mercato che lo hanno riguardato.

Ciro, immagino stai seguendo il Giugliano. Cosa pensi di quest’inizio di campionato?

“Per quanto detto dalla società, l’asticella è stata alzata. Penso che l’obiettivo, per migliorare la scorsa stagione, siano almeno i playoff. Non hanno avuto un buon inizio, nelle ultime due partite c’è stata una ripresa. Mi dispiace per mister Di Napoli, sappiamo che nel calcio pagano gli allenatori. Credo che non gli sia stato dato nemmeno tempo. Un minimo di fiducia in più gli andava data, almeno qualche altra partita, però sono scelte della società. Mi auguro che il Giugliano vada sempre meglio, perché prima di tutto sono un tifoso e spero che queste ultime due partite diano il là a una risalita verso posizioni più consone a quelli che sono gli obiettivi”.

Cosa pensi di Bertotto? Come reputi possibile il repentino cambio di passo avvenuto con il suo arrivo?

“Bertotto non lo conosco personalmente. Da quello che vedo seguendo le partite è un allenatore che ha idee e concetti importanti. Il cambio passo credo sia stato dato anche da una questione motivazionale dei giocatori. Dopo che ha pagato l’allenatore, nel calciatore scatta anche un po’ di orgoglio. Tutte le partite sono difficili ma, vedendole da esterno, sinceramente il Brindisi non mi ha fatto una bella impressione. Era una partita da vincere e il Giugliano l’ha fatto. Ora bisogna dare continuità, questa è la cosa importante. I prossimi match, con Benevento e Avellino, saranno difficilissimi, però devono cercare di dare continuità. Iniziando male, adesso devi recuperare e fare risultati importanti per risalire la classifica, altrimenti rimani sempre in una via di mezzo e non sai qual è il tuo vero obiettivo”.

Con la squadra allestita in estate, il Giugliano può ambire a qualcosa in più di una salvezza più tranquilla?

“Per gli investimenti fatti e per le parole della società, sia durante la presentazione che in altre interviste, l’obiettivo è quello di migliorare l’anno scorso. Per migliorare il campionato passato devi per forza fare i playoff, che noi abbiamo mancato per una posizione. Per me la squadra è di tutto rispetto, può raggiungere i playoff facilmente, perché ha giocatori importanti, di categoria e giovani forti come Ciuferri e Berman, con i quali ho giocato un anno. Per me l’obiettivo è quello di centrare i playoff”.

Un pensiero sul girone C, qual è la tua favorita?

“Il girone lo vedo abbastanza equilibrato, non vedo il Catanzaro che l’anno scorso ha letteralmente ammazzato il campionato. Ci sono squadra importanti come Avellino e Benevento che, sinceramente, vedo favorito. Dietro ai sanniti vedo gli irpini. Mi fa piacere per la Juve Stabia che è una bella sorpresa. La delusione è il Catania, mi aspettavo qualcosa in più”.

Ritornando all’estate, puoi spiegare i motivi per i quali non è continuata l’avventura al Giugliano? È stata una decisione condivisa con la società?

“A livello umano ci sono rimasto malissimo, perché parliamo di un giocatore che è stato 7 anni con la famiglia Mazzamauro. Penso che qualsiasi cosa doveva essere fatta a quattr’occhi con il presidente Mazzamauro e non è stato fatto, almeno per quello che reputavo il rapporto con loro perché ogni anno è stato fatto così. C’è stata una sola trattativa con il direttore Amodio, durante la quale era presente anche Renato Mazzamauro. Mi è stata fatta una proposta che, dopo alcuni giorni di riflessione, ho rifiutato. Seguendo il calcio da sempre, c’è il modo di riparlare e di trovare un accordo. La mia intenzione, infatti, era quella di trovare l’accordo e rimanere al Giugliano. Figurati se non sarei rimasto dopo tutto quello che abbiamo fatto e costruito. Dopo l’unica proposta che ho rifiutato, non sono stato più chiamato e questo mi fa pensare. Ci sono rimasto male anche perché non sono stato più contattato dalla famiglia Mazzamauro, perché c’era un rapporto che andava oltre il calcio. Il calcio può finire, ma per me resta sempre il rapporto umano. Ciro Poziello può non piacere come calciatore, però è importante lasciare a livello umano un ricordo importante. È stata questa la cosa che mi ha fatto rimanere male, ne abbiamo parlato una volta e non ne abbiamo parlato più. Anche in Serie A ci sono giocatori che rifiutano la prima proposta di rinnovo e poi ci sono una seconda, una terza trattativa. A volte penso che mi sia stata fatta una proposta appositamente da rifiutare e per uscirne puliti con la piazza. Io ho la coscienza pulita ho dato il massimo sia per la famiglia Mazzamauro che per il Giugliano, con cui ho raggiunto traguardi storici, per la prima volta nella mia carriera ho vinto un campionato, farlo nella mia città è stato qualcosa di unico. Avrei voluto continuare e finire la mia carriera col Giugliano, il calcio purtroppo è questo, non è stato possibile, si va avanti”.

Nonostante il finale, hai lasciato un bellissimo ricordo tra i tifosi.

“Penso di aver lasciato un buon ricordo ovunque sia stato, non solo come calciatore ma anche come uomo, non lo sostengo io ma gli altri. Con il Giugliano abbiamo vinto un campionato che rimarrà nella storia, è stata centrata una salvezza giocando un campionato intero fuori casa. Dal mio punto di vista bastava dare seguito all’anno scorso, sia con l’allenatore che con i giocatori, inserire due o tre pezzi importanti e dare continuità. Sono scelte che rispetto, ma che non condivido”.

In estate sei stato contattato da Nocerina, Angri e altri club. Come mai non hai trovato l’accordo?

“Le chiamate sono arrivate, anche da fuori regione. Per questioni lavorative, però, non ho accettato di andare fuori regione. Ho ricevuto la chiamata del Picerno, mi avrebbe fatto piacere, ma purtroppo non posso spostarmi. Con Nocerina e Angri le trattative sono state anche avanzate, ma non me la sono sentita. Non ti nascondo che con l’Angri ci siamo sentiti fino a una settimana fa e li ringrazio, perché insistere fa capire la stima che hanno di me come calciatore. Ripeto, la vicenda del Giugliano mi ha fatto rimanere male perché immaginavo di chiudere la mia carriera in gialloblù in un modo diverso. Ora mi sto disintossicando dalla delusione: soprattutto in estate non ho firmato con nessuno perché non mi vedevo con nessun’altra maglia diversa da quella del Giugliano. Adesso mi sto dedicando alla azienda di famiglia e, nonostante le proposte, non sto forzando la mano. La delusione c’è stata, come detto mi sto disintossicando un po’”.

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