8 Maggio 2024

Cavese, ko tra difficoltà a Foggia: i Top&Flop dei blufoncé

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Le assenze, le defezioni e una squadra rimaneggiata. Con carattere e personalità, la Cavese di Salvatore Campilongo gioca a viso aperto contro il Foggia in quel dello Zaccheria. Il risultato, tuttavia, non è dei migliori e condanna gli Aquilotti ad un altro stop in classifica. Il tecnico metelliano, d’altra parte, ha dovuto fare di necessità virtù e la sconfitta coi rossoneri non deve portare alla luce solo gli aspetti negativi. Anzi, gli uomini scesi in campo hanno dato prova di grande attaccamento alla causa. Di seguito, i Top&Flop:

Top

De Franco – È sempre lì, pronto a chiudere le falle difensive e arginare la manovra di D’Andrea e soci. Guida i movimenti dei compagni e offre una prestazione di notevole solidità e consistenza in fase di rottura.

Gega – Esordio per il giovanissimo 2001. Un paio di chiusure non ottimali, l’emozione di vestire per la prima volta la casacca della Cavese è palpabile. Ma cresce con il passare dei minuti e sfodera una performance importante in chiave di contenimento.

Natalucci – È l’asso nella manica di Campilongo, mette apprensione sulla catena destra con continui strappi ed accelerazioni. La brigata di Marchionni non riesce a contenerlo ed è costretta a spendere falli e gialli. Dai suoi piedi partono le migliori azioni.

Flop

Nunziante – Viene schierato in una posizione non propriamente nelle sue corde. Un ruolo reinventato dal mister per sopperire alle mancanza. Va in difficoltà più volte e il Foggia approfitta per far male dalle sue parti.

De Marco – Non una partita da ricordare per il centrocampista che è non pervenuto in mediana. Perde qualsiasi duello, non arriva sulle seconde palle e in fase di costruzione non offre nessun contributo degno di nota.

Montaperto – Evanescente e incolore. Gestisce male quei pochi palloni giocabili che gli arrivano, sbaglia le scelte e finisce ingabbiato dalle maglie pugliesi.

Gerardi – Partita di grande sacrificio, fa respirare la squadra nei momenti difficili e cerca di giocare con le sponde. È troppo isolato, non viene servito a dovere anche per i movimenti non sempre ottimali e in area di rigore è praticamente anonimo.