11 Maggio 2024

Perinetti: “Ci sono delle situazioni che mi legano ad Avellino. Ecco perché ho scelto questo progetto”

Avellino Perinetti

Giorgio Perinetti, nuovo direttore dell’area tecnica dell’Avellino, quest’oggi è stato presentato alla stampa: “Ringrazio la proprietà per avermi dato questa opportunità. Ho trovato nel presidente una persona che mi ha dato la convinzione di serietà, professionalità, stabilità, ma anche di serenità. Ha volontà e voglia di avere quello che non ha avuto fino ad oggi, nonostante gli sforzi profusi. Lui, però, ha anche un’apertura umana che per me è fondamentale. Ho avuto altre opportunità, una anche all’estero, ma ho scelto l’Avellino per la solidità del progetto e perché lego il mio percorso professionale a qualcosa che mi collega al territorio. Infatti vivrò ad Avellino, voglio essere qualcuno che lavora per l’Avellino e nell’Avellino. Cosa mi lega ad Avellino? Il 17 marzo 2023 è scomparso Carlo Mupo, nato ad Avellino, ed è stata la prima persona a darmi fiducia. Tante volte ho incrociato a Mercogliano Sibilia. Un’altra cosa che mi lega ad Avellino è che, quando ero dirigente del Napoli, mia moglie, che oggi è scomparsa, lavorava al Jolly che oggi non esiste più. Ricordo il comportamento professionale dell’Avellino contro il Messina che permise al mio Palermo di salire in Serie B. Ci sono anche ricordi tristi, come un derby non disputato durante il quale perse la vita un ragazzo. In quell’occasione ricordo con piacere il comportamento composto dei supporters biancoverdi, se non ci fosse stata quella prova di civiltà quella serata poteva assumere contorni ancora più tragici. Tutte queste situazioni mi legano ad Avellino.

In questo momento non c’è da fare promesse, contano i fatti ma quello che posso garantire è un impegno totale. Una società, una squadra, un allenatore, un direttore non possono vincere da soli, ma serve anche la vicinanza dell’ambiente. Insieme si possono ottenere grandi risultati, disuniti non si ottiene niente. Non parliamo più del passato, ci deve servire come riflessione per sostenere il presente e programmare il futuro. Non trovo sia giusto vivere di ricordi, conta quello che si fa da oggi in avanti. Sono felice di aver trovato qui ad Avellino mister Rastelli. Speriamo di dare al tecnico gli elementi giusti con i tempi giusti. Ci vuole un po’ di pazienza, bisogna mirare bene e non sbagliare il bersaglio. Puntiamo a partire con un organico definito sin dal ritiro, ma le finestre di mercato ci dicono che il giocatore irraggiungibile oggi dopo Ferragosto può prendere in considerazione anche la nostra società. Come si riparte? Certamente la scorsa stagione è stata ricca di contraddizioni, di problemi, di tanti infortuni che segnano il cammino della squadra, il cambio di allenatore, un clima che è andato peggiorando e non ha aiutato a ripartire con serenità. Il discorso sul passato lo abbiamo affrontato negli incontri che abbiamo avuto, perché deve essere di riflessione di scelta su cosa deve rimanere e cosa cambiare. Con Rastelli troviamo continuità di gestione e ci può aiutare a indirizzare le scelte su chi deve rimanere e chi deve andare via. Naturalmente tutto è utile per capire come andare avanti, ma se guardiamo a ieri non riusciamo ad affrontare bene il domani. Il passato non può essere la base da cui ripartire, la base è la riflessione. Dobbiamo guardare avanti con positività.

Che Avellino dobbiamo aspettarci? La parola è ambizione. L’ambizione che gratifichi la società di tutti gli sforzi che ha profuso. L’allenatore ha l’ambizione di essere la guida di un Avellino vincente e io sono venuto qui per portare il mio contributo e cercare di portare la squadra ad essere competitiva. Il girone C è ostico, dovremo saper affrontare i momenti difficili per cercare di arrivare al risultato finale. Io sono legato ai giocatori che danno. Il calcio di oggi, però, è molto legato al business. Ventinove contratti in terza serie sono un peso enorme. Di questi ventinove c’è chi farà parte dell’Avellino e chi no. La cosa importante è che i calciatori abbiano feeling con la società, con la città, con lo staff, non può esserci disequilibrio. Infortuni? Stiamo valutando con  la possibilità di appoggiarci a una struttura esterna per dare sostegno al nostro gruppo sanitario. È fondamentale recuperare giocatori ed essere sempre competitivi anche in allenamento. Rinnovi? Per essere chiari, il rinnovo contrattuale in questa categoria non sere a patrimonializzare. Il rinnovo serve a dare una stabilità tecnica, ad assicurarsi un calciatore su cui credi, di creare un’identità. Il rinnovo va legato all’utilità, alle qualità, al comportamento. Contratto Rastelli? La clausola non l’ho letta nemmeno. Se siamo convinti che sia il migliore condottiero, dobbiamo pensare al bene”.