3 Maggio 2024

Turris, Fontana: “Fidelis Andria squadra viva. Voglio una squadra pronta soprattutto nei minuti iniziali”

fontana turris allenatore

Gaetano Fontana, allenatore della Turris, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match sul campo della Fidelis Andria: “Noi sappiamo che la l’Andria sta preparando questa partita, perché credo che per loro sia uno degli ultimi appuntamenti per cercare di evitare la retrocessione diretta e giocarsela poi attraverso i play-out. Se qualcuno pensa che la Fidelis Andria, vista la posizione in classifica, sia una squadra demotivata, senza mordente o magari senza cattiveria, si sbaglia di grosso perché noi l’abbiamo vista, abbiamo visto l’ultimo trend e da quando è ritornato Cudini abbiamo visto una squadra in palla, una squadra che se l’è giocata con con tutte quelle che ha affrontato, anche squadre di classifica superiore come il Crotone, al quale ha dato molto fastidio. Noi sappiamo che è una squadra viva, una squadra che c’è, di contro dobbiamo essere preparati. Voglio vedere una squadra pronta soprattutto nei minuti iniziali,  sicuramente l’ambiente farà anche la sua parte e chi fa questo girone da molto tempo sa benissimo che che gli ambienti del Sud sono particolari perché la gente fa sentire il proprio calore, il proprio affetto e questo per un calciatore è linfa. Poi ovviamente c’è una partita da giocare dentro il terreno di gioco saremo 11 contro 11 e a questo punto della stagione dopo quello che abbiamo fatto voglio una squadra matura, una squadra convinta, capace di di giocarsela sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista tattico.

Modulo? Non c’è stato mai un modulo di trasferta o un modulo utilizzato in casa. Magari il nome a volte inganna, ma le posizioni in campo sono sempre state le medesime. Si fanno delle scelte a seconda della strategia della partita, a seconda anche della disponibilità dei ragazzi, anche in funzione di tutto ciò che viviamo durante la settimana. Io credo che in campo, nel momento in cui si muove la palla, cambia tutto lo scenario. Si può migliorare quando hai tempo di fare un certo tipo di lavoro, specifico per la fase di finalizzazione. Io sono convinto che puoi stare ore a lavorare, ma quello che sposta notevolmente la performance di un giocatore è quando riesce a far diventare l’allenamento partita e viceversa. Per fare ciò devi lavorare e condizionare le emozioni che ti portano ad esprimerti in un determinato modo e questo è una cosa che l’atleta deve deve allenare. Stiamo cercando anche noi di inserire dei concetti per lavorare da questo punto di vista perché un conto è passare le ore durante la settimana in assenza di pubblico, in assenza di avversari, in assenza del pathos dei tre punti, perché come spesso dico quando la palla si muove per i tre punti cambia lo scenario e diventa un altro sport. Anche le scelte sotto porta, così come in altre zone di campo, sono sempre determinate dall’aspetto mentale. Io credo che tante volte si guarda quello che è visibile ad occhio nudo, ma quello che determina è quello che non si vede, quello che sta dentro l’animo di un giocatore e questo credo che sia lo step più importante per chiunque voglia raggiungere degli obiettivi.  Credo che la cosa più importante sia la gestione dei momenti nei momenti di difficoltà. Quando tu sai arrivare a questo punto e sai decidere e determinare, avendo ben presente quelle che sono le tue capacità e gestire l’emozione di quel momento, allora hai fatto lo step per andare avanti”.