turris calcioFonte foto: SS Turris Calcio

Un sogno che si tramuta in un incubo. Una decisione sofferta, probabilmente ponderata e maturata già da alcuni giorni. La Turris e Franco Fabiano prendono strade diverse, al club di Torre del Greco non è andata giù la sconfitta del derby del Marcello Torre di Pagani. E, al triplice fischio e dopo una breve conferenza stampa, la società ha scelto di sollevare l’allenatore dall’incarico riguardante la prima squadra. In attesa dell’annuncio della nuova guida (Bruno Caneo, ndr) che dovrà trainare i Corallini, in casa biancorossa si devono analizzare i problemi che stanno attanagliando la squadra.

Uno splendido girone d’andata, da incorniciare e ricordare. Poi, il blackout. L’incredibile discesa in classifica, con gli inferi della bassa classifica che spingono pronti a invischiare anche la Turris nella bagarre per non retrocedere. Dalla possibilità di agguantare una posizione in griglia playoff al crollo verticale che sta tenendo col fiato sospeso tutta la tifoseria. Dallo scorso 24 gennaio, prima giornata del percorso di ritorno, Da Dalt e soci hanno messo in cantiere un solo punto in 7 partite disputate. Sei sconfitte spezzate dal pareggio casalingo con il Bisceglie. Nel nuovo anno solare, contando altresì gli incontri con Bari e Vibonese, i Corallini non hanno mai conquistato i tre punti.

Responsabilità eque e una Turris in grande difficoltà

L’ultima vittoria risale allo scorso 23 dicembre nel derby del Liguori con la Cavese. Con l’esonero di Fabiano, l’interrogativo sorge spontaneo: di chi le responsabilità per la clamorosa involuzione? Nessun capro espiatorio, soltanto una distribuzione equa degli errori delle parti in causa. A partire dalla società e dalle operazioni tutt’altro che utili in sede di mercato. Una campagna invernale che, anziché rinforzare, ha indebolito l’organico. Dalla cessione last-minute di bomber Pandolfi alla mancanza di alternative. Un goffo autogol da parte della proprietà che ha dovuto pescare dalla lista degli svincolati per regalare qualche soluzione alternativa al mister.

Quest’ultimo, dal canto suo, non è riuscito a fornire un’opzione completamente opposta all’assetto tattico. Una veste spesso monotematica quella dei tre difensori che presentava una sola variante: la mediana col vertice alto o col trequartista alle spalle delle due punte. Un modulo (forse) azzardato per la categoria e utilizzato anche nei momenti in cui sarebbe bastato un undici più conservativo. Infine, sul banco degli imputati ci finiscono pure i singoli. Troppo poco quello intravisto nelle recenti settimane, errori tecnici inaspettati e una mente tutt’altro che sgombra da pensieri negativi.

Toccherà a Caneo, che dovrebbe essere ufficializzato in giornata, l’arduo compito di risollevare il morale e spingere la Turris alla salvezza. Sarebbe bastato davvero il minimo sforzo per raggiungere gli spareggi promozione a fine campionato. Adesso, i Corallini dovranno guardarsi le spalle e raggiungere il traguardo permanenza in Serie C nel minor tempo possibile.