3 Maggio 2024

Bertotto: “A Benevento meritavamo qualcosa di più. Avellino? Sarà gara diversa. Giocare in un Partenio pieno…”

bertotto giugliano

Il Giugliano si prepara alla gara contro l’Avellino. Mister Valerio Bertotto è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’incontro:

“Sarà una partita completamente diversa come approccio rispetto a quella di Benevento come morfologia, per idee di gioco per quanto riguarda i nostri avversari. La nostra filosofia del lavoro che stiamo mettendo in atto deve proseguire, deve aumentare nell’intensità, nella qualità e nella concretizzazione. A Benevento c’è stato tanto di buono, la parte negativa è quella di essere usciti dalla partita con un punto quando, oggettivamente, meritavamo di sicuro di più. C’è gioia e contentezza per la prestazione, rabbia sono sincero per il risultato. Mi ha fatto piacere che i ragazzi abbiano compreso, questo sentimento è entrato nello spogliatoio e quindi il percorso è quello giusto. Sold out al Partenio? Si è verificato un po’ anche lunedì a Benevento, in uno stadio caldo e compatto. Da professionista e da chi gioca fuori casa, credo possa essere solo un vantaggio. Ci deve caricare e darci un senso di forza, ti senti ospite e vuoi dimostrare che a quel tavolo puoi starci benissimo. L’approccio mentale deve essere questo.

Non abbiamo mai avuto timore, non c’è mai stata questa sensazione nelle partite affrontate. È un concetto di vita e di professione che non ci appartiene. La nostra espressione di professionalità e di gioco deve portarci a scontrarci con tutti sempre con fierezza e con capacità, senza mai il timore. I ragazzi l’hanno espresso bene. La partita di lunedì ha alzato il livello perché l’avversario era di un livello superiore. La performance ha rafforzato il senso di consapevolezza della squadra. Sono prestazioni che aumentano il livello di sicurezza, è stato un aspetto molto positivo e da ripetere in ogni gara e in ogni allenamento. Centrocampo? È quello che sta dando delle certezze, ma ho una rosa che mi permette di giostrare in funzione del periodo, della quantità di partite giocate e della condizione generale. Le rotazioni sono fondamentali.

Numeri dell’attacco? Produciamo tanto gioco, cerchiamo di dare tanta intensità e qualità. In ogni partita costruiamo dalle cinque alle nove palle gol pulite. È un dato importante, significa che la squadra ci arriva e tanto. Può essere un dato migliorabile sulla percentuale di realizzazione. Ci sono margini di miglioramento. Berman? Tornerà, ha scontato la squalifica. Non ci sarà per squalifica invece Yabre. Antonini ha avuto un problema alla spalla, deve fare ulteriori accertamenti. Su chi giocherà ancora non lo so perché c’è l’allenamento di questo pomeriggio. Abbiamo le idee chiare, ma bisogna scendere nel dettaglio finale per capire la componente emotiva piuttosto che fisica o tecnica. Avellino e Benevento? Sono due squadre attrezzate, due realtà forti nel girone. Esprimono un calcio diverso, hanno delle peculiarità nella costruzione della squadra e nello sviluppo assolutamente diverse. Bisogna conoscere bene l’avversario e le sue caratteristiche, ma le nostre capacità e qualità devono essere portate avanti.

Benevento? Avevamo studiato il loro approccio, avevo avvertito i ragazzi e avevamo anche trovato la contromossa giusta che, fin dall’inizio, ci avrebbe consegnato delle chiavi importanti per scardinare questa loro idea. Siamo stati un po’ imprecisi in alcune cose. Quando sei impreciso contro squadre e calciatori di qualità superiori alla media, è chiaro che puoi andare in difficoltà. Abbiamo concesso qualcosina, ma il Giugliano ha dimostrato di essere mentalizzato e di saper reagire alle difficoltà. L’espressione è nei 96′ di partita quando potevamo fare due gol nel recupero. È migliorata la consapevolezza dei ragazzi, di avere la forza di giocarsela per vincere sempre. Dove si può migliorare? Nella concretizzazione della grande mole di lavoro che facciamo e nella scelta legata alle opportunità che l’espressione del nostro gioco ci porta ad avere.

Alleno ragazzi che in passato erano abituati a giocare con un’idea diversa, Caldore è uno di questi. La loro espressione è stata cambiata nella misura in cui la mia idea, di poter sfruttare al massimo le loro capacità, prevedesse altro. Come tanti altri, sta rispondendo bene. Come sta la squadra? Sta bene, stiamo lavorando con altissima intensità. Ho una squadra che ha livelli di forza importanti, sono dei dati significativi che rappresentano la bontà del lavoro che stiamo portando avanti e la condizione atletica è fondamentale per fare l’atleta professionista e per esprimere una certa idea di gioco che è finalizzata ad una grande intensità. Cosa non mi è piaciuto al Vigorito? L’approccio a Benevento è stato positivo, abbiamo subito qualcosa ma è anche fisiologico. Non mi è piaciuto uscire con un punto e non tre. Meriteremo sicuramente qualcosa in più anche in classifica, considerato il volume di gioco e di palle gol create. I ragazzi sono consci e con i piedi per terra, domani sarà una delle tante partite importanti che dobbiamo giocare quest’anno.

Pazienza? Lo conosco, è stato mio compagno a Udine. Da calciatore era un grande lavoratore, serio e meticoloso. Si è catapultato in una realtà importante come Udine, si è inserito bene in un gruppo consolidato e di professionisti. Si è ritagliato la carriera che si è meritato. Da allenatore sta esprimendo questa sua modalità di vita, sta facendo molto bene. Ha idee concrete, ha trovato una società importante che gli sta permettendo di esprimere questo suo valore. Gli faccio un grande in bocca al lupo, lo abbraccio forte, ma domani saremo avversari”.