ferrante benevento

Il Benevento è tornato alla vittoria e proprio un suo gol è stato utile per raggiungere il successo al Vigorito. Alexis Ferrante, attaccante giallorosso, è intervenuto ai microfoni di OttoChannel per commentare il ritorno alla rete e il momento che vive la squadra:

Sono stati due mesi di sofferenza. Sono contento di essere tornato al gol soprattutto perché abbiamo vinto, erano due settimane che mancava quel sorriso in più che la vittoria ti dà e che oggi abbiamo. Ho preso il quarto legno del campionato, spero che d’ora in poi sia palo interno e poi il pallone vada in porta. Sofferenza finale? Dovremmo essere più bravi a gestire questi momenti. A volte serve sparare la palla in tribuna, prendere fallo e addormentare la partita con il gioco. Ci stiamo lavorando. Gli episodi determinano le partite: contro il Monterosi Tuscia se la traversa di Marotta o il mio palo fossero entrati sarebbe finita 3-0 e staremmo parlando di altro. Loro, ovviamente, nel finale hanno lanciato la palla lunga per provare a riaprirla. A volte comunicare, fare fallo o evitare di spingersi in avanti serve. Abbiamo analizzato la partita e ci siamo detti queste cose, a volte andiamo in avanti per cercare di chiuderla senza pensare a quello che rischiamo di conseguenza. Dobbiamo gestire meglio le partite, soprattutto nel finale.

Attacco? A volte quando sei lì davanti hai bisogno di supporto, soprattutto quando giochi contro squadre che si chiudono dietro. Quando sono solo davanti con uno o due trequartisti ho più spazio per gettarmi in profondità senza dover andare incontro, perché già lo fa il trequartista. Mi trovo bene con entrambi i moduli, magari da solo poi manca del peso in area avversaria. Questa squadra ha identità e senso d’appartenenza che da quel che ho capito mancavano da un paio d’anni. Non è facile venire qui e far sì che sia tutto rosa e fiori dopo annate difficili, ma siamo un grande gruppo e abbiamo tutti senso d’appartenenza. Siamo forti per questa categoria, piano piano stiamo venendo fuori ma non è e non sarà facile perché in ogni partita ci sarà da battagliare. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che lotta, che lascia l’anima in campo. Sicuramente a livello di gioco stiamo cercando di proporre ciò che chiede il mister, in alcune partite abbiamo fatto molto bene. Non si può pretendere di dominare la partita per 90′, ci stiamo lavorando.

Per me siamo una grande squadra, siamo stati costruiti per provare ad arrivare ad un traguardo ben preciso. Siamo una delle squadre più attrezzate, anche solo a livello di nomi in rosa ci sono elementi che hanno giocato in categorie superiori. Ci sono squadre molto attrezzate, come l’Avellino almeno a livello di nomi, ma noi sulla carta ci siamo. Paleari? È stato un grande, ha tenuto su la squadra fino all’ultimo facendo uscite importanti e non facili. Ha grande personalità, non parla tanto, ma in campo ho tanta fiducia in lui. Marotta invece è più carismatico. Juve Stabia? Mister Pagliuca l’ho incontrato a Lucca, curava praticamente ogni dettaglio e non mi sorprende il fatto che la Juve Stabia abbia preso pochi gol perché già allora era così. Non voleva prendere gol e voleva creare i presupposti per farli. Andremo a Castellammare per vincere, abbiamo voglia di portare a casa il risultato e portarci lì in alto. Sarà una partita combattuta, probabilmente verrà decisa da episodi. Faremo la partita della vita, come fosse una finale”.