guadagni paganeseFonte foto: Paganese Calcio 1926

Non si va oltre il pareggio allo stadio Marcello Torre. Il recupero della ventesima giornata tra Paganese e Catania si è concluso col risultato di 0-0. Una partita dai due volti: primo tempo vivace e propositivo per entrambe, ripresa più equilibrata e dove la noia ha giganteggiato. Un punteggio che, d’altra parte, permette ad ambedue di muovere la classifica. Gli azzurrostellati agganciano la Vibonese in graduatoria, raggiunta quota 23 punti e salvezza sempre nel mirino. Per gli etnei, invece, sfuma la possibilità di acciuffare la quarta posizione ancora tra le mani del Catanzaro.

Top

Baiocco –

Come il collega nella metà campo opposta, è chiamato in causa pochissime volte. Le insidie dietro l’angolo vengono sventate, la porta resta inviolata per la terza partita consecutiva. Un dato importante per il gruppo che sta lottando su ogni pallone pur di agguantare la permanenza in terza serie. Ancora una prova positiva per l’estremo difensore che con i suoi consigli sta blindando il reparto arretrato.

Zanini – Il suo innesto ha portato quantità e qualità in mediana. Inserimenti, grattacapi alla difesa avversaria e tentativi di mettersi in proprio. Il centrocampista di Di Napoli, pur con qualche errore di misura in fase di costruzione di appoggio, resta estremamente utile nella doppia manovra. Limita le intenzioni dei dirimpettai e si colloca tra i migliori nella prestazione odierna.

Squillace – Ormai è una garanzia nell’undici del tecnico azzurrostellato. È il padrone della corsia di riferimento, macina chilometri e resta fondamentale nella manovra della squadra. Si schiaccia nel momento del non possesso, si alza e attacca quando la Paganese prova a mettere in campo le caratteristiche offensive. Esce stremato, sostituzione sinonimo della grande performance offerta.

Flop

Sirignano –

Anche l’esperto difensore di Pomigliano d’Arco abbandona il manto erboso prima del triplice fischio. Non è assolutamente una bocciatura: tuttavia, ci si attende qualcosa in più soprattutto in fase di uscita dove perde qualche pallone di troppo.

Guadagni – Troppo macchinoso, prevedibile nei movimenti e sempre anticipato dagli avversari. Non riesce negli spunti abituali, soffre la pressione dei siciliani e viene ricordato soltanto per un intervento quasi provvidenziale in fase difensiva. In attacco, escluso un buon suggerimento per Raffini, è impalpabile.

Raffini – Pesa l’errore al quarto d’ora di gioco sull’assistenza del collega di reparto. Un clamoroso gol divorato che non consente alla Paganese di uscire con i tre punti dalla disputa del Torre. Viene ingabbiato da Claiton e Tonucci, si perde e non ha ulteriori opportunità da sfruttare.

Fonte foto: Paganese Calcio 1926