spal-salernitanaFonte foto: Estense.com

Una sconfitta. Netta e tagliente. Nel mese che si conferma avverso per la Salernitana. Primo ko stagionale in campionato per i granata di Fabrizio Castori che devono arrendersi alla superiorità tecnica di una SPAL mai doma. Novanta minuti di grande intensità, a ritmi alti per la formazione guidata da Pasquale Marino. Impeto che il Cavalluccio non ha saputo arginare o limitare. E, di conseguenza, la prestazione di Djuric e compagni è stata largamente negativa. Errori su errori, disattenzioni individuali e collettive, mancanza di organizzazione e gravi limiti strutturali.

Il trainer di San Severino Marche – per quel che ha potuto – è stato artefice di un gran lavoro sulla tenuta fisica e mentale dei calciatori. Tuttavia, a Ferrara sono venuti alla luce i difetti di una rosa allestita con improvvisazione e senza un minimo di programmazione. Fa sempre comodo aver giocatori in prestito dalle blasonate squadre della massima serie. La Lazio, nello specifico. Tuttavia, concretizzare l’asse con la casa-madre a pochi giorni dalla chiusura dal termine del mercato è sintomo di caos. Lo spogliatoio, nel corso delle prime uscite, ha dimostrato di esser compatto e coeso. Eppure, al primo scoglio nella competizione, la Salernitana è affondata.

La SPAL, per preparazione tattica e qualità del gruppo, ha offerto una prestazione lodevole. Mai appagati e alla meticolosa ricerca di tenere i granata lontani dal proprio specchio. Non che la Bersagliera abbia creato molto, s’intende. Sul territorio emiliano, pertanto, le indiscutibili peculiarità e la volontà di risalire in massima serie hanno contribuito al successo dei biancazzurri. Per gli uomini di Castori, al contrario, è iniziato il solito – e anche stucchevole – periodo nero. Quel novembre che attanaglia i campani dal ritorno in cadetteria. Settimane caratterizzate da performances incostanti.

Consueto destino o classico freno a mano tirato? Chissà. La Salernitana, comunque, ha avvalorato la tesi di quei tifosi definiti scettici da una parte della stampa locale. Squadra incompleta, priva di interpreti utili in tutti i reparti. Dalle corsie difensive (Veseli e Casasola disastrosi) alla mediana (numericamente scarna e defraudata di visione di gioco), passando per l’attacco con riserve tutt’altro che all’altezza dei titolari. L’obiettivo dev’essere la salvezza, perché le avversarie attrezzate non mancano e guardare troppo in alto rischia di creare l’ennesima illusione.

Fonte foto: Estense.com