Napoli, Rrahmani: “Se fossi italiano, tutti parlerebbero di me. Sui compagni di reparto…”

È stata una delle note lieti del Napoli in questa stagione. Titolare ormai indiscusso, Amir Rrahmani ha dimostrato di essere un valido elemento per il gruppo azzurro. Per Luciano Spalletti è irremovibile, le prestazioni sfoderate evidenziano il lavoro di Cristiano Giuntoli in sede di mercato. Ai microfoni del quotidiano Roma, il difensore si è raccontato:

“Sapevo che era difficile esprimermi in una grande squadra. Soprattutto perché venivo da un Verona che difendeva a tre e marcava a uomo. Ma conoscevo le mie qualità e quando ho cominciato ad avere continuità i risultati si sono visti. Adesso è arrivato il momento di capitalizzare tutto quello che di buono sto facendo migliorando le prestazioni. Dico da sempre che se fossi stato italiano avrebbero parlato tutti di me. A quanto pare la mia nazione non è famosa calcisticamente parlando. Significa che devo impegnarmi ancora di più in modo tale da costringere la critica a seguirmi. Jesus? Ci siamo studiati, poi siamo migliorati. Ora sappiamo come giochiamo e ci capiamo bene, sappiamo come gestire i movimenti. Juan è esperto, sta in Italia da dieci anni e ha giocato sempre in grandi squadre. Finalmente ha segnato.

Errore Manolas con la Juve? Kostas ha vissuto la mia stessa situazione alla terza giornata di campionato quando permise a Morata di andare in vantaggio. Il calcio, purtroppo, non è una scienza esatta. Non puoi mai sapere cosa potrà succedere. L’importante è rimanere sempre umili e provare a dare tutto durante gli allenamenti. Io l’ho fatto e oggi mi godo il grande momento. Erede di Koulibaly? È una responsabilità grossa. Kalidou è il leader. Ma se dovesse accadere non ci sarebbero problemi. Quando si cresce aumentano le responsabilità e quindi sono pronto. Per me sarebbe un privilegio. Covid? Sono stato asintomatico e quindi mi sono potuto allenare a casa tranquillamente. E sono rietrato velocemente. È fondamentale vaccinarsi in modo tale da evitare problemi”.