cavese casertana stadio lambertiFonte foto: CasertanaFC

Riflettori puntati sullo stadio Simonetta Lamberti. Il turno del week-end propone il duello (quasi) fratricida tra la Cavese e la Casertana. Due squadre con obiettivi simili ma in un contesto attuale tutt’altro che lineare. Entrambe, consapevoli di affrontare un percorso angusto e pericoloso, non pensavano di lambire la parte bassa della classifica. Raschiare il fondo e sperare che il principio di Archimede vada in porto. Purtroppo, soltanto per una. E a prevalere nei novanta minuti del match in terra metelliana è la Casertana. In una sfida, nell’arco complessivo, equilibrata e orientata al pareggio per provare a muovere la graduatoria.

Al contrario, il capitano dei rossoblù non è d’accordo. La posta in palio è altissima e assicurarsi la vittoria significa creare un gap dagli avversari. Un divario per lasciarsi dietro le difficoltà del periodo e conquistare un bottino prezioso. E, quindi, nel finale si registra la zampata dell’ormai bomber Carillo che stacca dagli sviluppi di un calcio d’angolo e – approfittando anche di una dormita generale della difesa di Maiuri – infila il pallone alle spalle di Bisogno. Un successo, quello degli ospiti, che lascia momentaneamente altrove le scorie della negativa continuità passata.

E al Lamberti si evidenziano emozioni contrastanti. Su tutte, l’ennesima delusione di una Cavese che non riesce a reagire. Blufoncé inermi, poco attenti e non perfetti dalle parti del portiere casertano. Aquilotti impantanati in una situazione che inizia a farsi deleteria. Dopo Modica, abbandona la nave anche il direttore generale Pavone. I biancoblù, dopo la ventata di novità portata dal nuovo tecnico e non ancora sfruttata, dovranno attendere un nuovo avvicendamento in dirigenza. Nel frattempo, lo scenario resta rovente e i leader dello spogliatoio – come dichiarato da Favasuli in conferenza – devono caricarsi la squadra sulle spalle.

I Falchetti, nel contempo, spiccano il volo. Certo, il battito d’ali non è ancora perfetto e si rischia di crollare ancora una volta. Cascare, però, in questo caso potrebbe esser più doloroso. Servirà pazienza, costanza e lavoro quotidiano. Le qualità per mantenersi in alto ci sono, gli interpreti non mancano. E bisognerà allontanarsi quanto prima dall’impervio contesto.

Fonte foto: CasertanaFC