2 Maggio 2024

De Laurentiis: “De Magistris non ha preso in considerazione il mio progetto per lo stadio. Soldi per il ‘Maradona’ solo se…”

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Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto all’evento dei 130 anni de Il Mattino tenuto presso il Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli:

“I ruoli istituzionali non sempre sono stati occupati da figure legate al mondo del calcio, sì c’è Gravina fallito col Castel di Sangro ma per il resto questi signori non hanno mai frequentato una realtà calcistica e non ne conoscono i problemi. Fanno finta, non possono capirli. Per loro è importante mettersi una medaglia istituzionale con la quale comandare per governare per più tempo possibile. Il problema è che c’è una posizione dominante della Uefa che condiziona tutto il movimento calcistico. In più abbiamo avuto la disgrazia dei politici italiani che hanno combinato solo disastri. Ora la Vezzali da brava olimpica sa tirare di fioretto e ci sta dando una mano. Per quattro anni, però, non abbiamo fatto molto.

L’Europa cosa fa? Fa un torneo come la Champions che ha una sua importanza, l’Europa League molto meno e consuma energie, la Conference League è inesistente. Perché fa tutti questi tornei? Perché per le votazioni ogni nazione vale un voto, quindi se accontentano tutti sono rieleggibili. Il calcio inglese è il numero uno nel mondo perché ha fatto dell’industria e dell’impresa la sua filosofia. Accontentando tutti è chiaro che hanno combinato un disastro dando ad Infront e vari agenti la possibilità di vendere quello che noi facevamo a loro uso e consumo. Ora queste persone non ci sono più, ma il rischio di continuare a lungo con questa tiritera se non cambiamo rotta esiste. Il nostro referente è il tifoso che si divide in due tipologie: quello che viene allo stadio e quello che ci guarda in tv, su ipad o sul cellulare. Sono due tipologie di tifoso diverse.

Gli stadi inglesi sono pieni da quando gli Hooligans sono stati allontanati. Da noi avete visto quello che è successo a La Spezia. Nel 2014 ho fatto una grande fatica per far cambiare la legge per dare il Daspo a chi aveva commesso omicidi, furti, spaccio di droga nei precedenti cinque anni. Erano soltanto colpibili i reati da stadio, e questo mi faceva ridere.  Abbiamo ancora molto da recuperare, questo è un paese che può fatturare tantissimo attraverso turismo e bellezza. Dobbiamo cominciare a sfruttare le bellezze di Napoli e della Campania, che è la terra dell’eccellenza lasciata in mano alla disperazione.

Come si fa a pensare agli stadi con questi episodi di violenza se non ho certezza su chi li frequenta? Perché devo investire 300mln nella costruzione di una struttura capace di vivere sette giorni su sette? Gravina non ha fatto nulla. Perché il governo non adotta la stessa legge degli anni ’60 in Inghilterra? Se dovesse accadere ecco 100 milioni per il Maradona. Io sono stato al gioco: nel 2008 ho fatto un progetto mai preso in considerazione. Crimi scrisse la legge per gli stadi, poi il governo cambiò e a un certo punto ci siamo ritrovati col sindaco attuale di Firenze che prese in mano questa legge rendendola inattuabile. Una volta presentai un progetto con l’architetto dello Stadium di Torino. Io ne pensai a uno da 40mila posti – continua De Laurentiis – De Magistris prese il mio progetto da 70 milioni di euro e manco lo prese in esame, perché ne voleva uno da 55mila posti, nonostante le mie indagini avessero dato come risultato che la frequenza media di presenze allo stadio fosse di 33mila persone.

Nel 2004, con 37 milioni, presi un pezzo di carta, il Napoli non esisteva. Galliani mi prestò un calciatore, comprammo le magliette dal tabaccaio, facemmo la squadra con tre settimane di ritardo, ci allenammo sui campi dell’Ariston di Paestum. Io di calcio non sapevo nulla, venivo dal cinema e a scuola giocavo a basket. Papà mi portava da piccolo a vedere il Napoli. Da bambino il Napoli veniva presentato come fatto rappresentativo, ma io non sapevo giocare a calcio. Chi non sapeva giocare faceva l’arbitro, ecco perché gli arbitri non hanno personalità! Io non farei mai l’arbitro. 

In Serie C mi sono preso tanti di quegli sputi nei vari campi in cui andavamo a giocare – conclude De Laurentiis – ero passato da Angelina Jolie agli sputi dei campi del Sud”.

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