17 Maggio 2024

Cavani, l’ex agente: “Via da Napoli per colpa di De Laurentiis. Con Mertens e Koulibaly…”

Claudio Anellucci, ex procuratore di Edinson Cavani, ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio. L’agente Fifa si è soffermato sulle scelte di mercato del Napoli: “Una stagione come quella appena conclusa, altalenante ma che ha comunque portato la squadra in Champions, ci dice che la piazza napoletana merita di più. Sono arrivati Olivera e Kvaratskhelia, giocatori promettenti, ma pur sempre scommesse. A Napoli vorrei calciatori già affermati. Qualche giorno fa De Laurentiis, col suo solito modo di fare, ha parlato di scelta economica e vil denaro, riferendosi a Mertens e Koulibaly. Perché nessun giornalista gli ha chiesto se lui fa i film come scelta di vita o per guadagnare? Quando si chiedono soldi, De Laurentiis inizia ad attaccare tutti, dai calciatori ai procuratori.

Gli atleti dovrebbero accettare Napoli, secondo De Laurentiis, solo perché la città è bella, si vive bene e la piazza è calorosa. Mi fa sorridere il suo modo di fare. Nessun giornalista ha avuto il fegato di fargli questa domanda. Quando deve pagare, la butta sull’aspetto emotivo. Quando deve essere pagato, bada solo alla vil moneta, per parafrasare le sue dichiarazioni. Era un sassolino che, da tempo, desideravo togliermi dalla scarpa. Appena un suo calciatore gli chiede un adeguamento contrattuale, parte all’attacco”. 

Sulla separazione tra il Napoli e Cavani, Anellucci ha dichiarato: “Anche per Cavani è successa la stessa cosa. Se avesse avuto un adeguamento contrattuale, Edinson sarebbe rimasto al Napoli. Ora De Laurentiis sta facendo gli stessi discorsi con Koulibaly, Fabian e Mertens, ma non mi sembra che Dries sia nato a Napoli o sia un tifoso azzurro. Mertens, come gli altri, è un calciatore, e con l’ingaggio dà da mangiare alla sua famiglia, compra casa e paga le bollette. Per i calciatori è un business, ma anche per i presidenti è lo stesso. Qualche presidente vuole fare il furbo scaricando sui calciatori l’aspetto emotivo del legame alla piazza, ma gli atleti devono guadagnare in 10/15 anni delle cifre che riescano a farli sopravvivere per tutta la vita. Basta con questo giochino di qualche presidente furbo”.

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