15 Maggio 2024

Benevento, Gaich e la tradizione argentina: la Strega ritrova l’Albiceleste

gaich benevento

Il cronometro che dice 24′, un lancio sbilenco dalle retrovie e il controllo imperfetto dalla retroguardia di casa. È Viola il più lesto a fiondarsi sul pallone e, con un guizzo, servire Adolfo Gaich che parte sul filo del fuorigioco. Il movimento giusto, al posto giusto nel momento giusto. L’argentino s’invola verso la porta, salta con un dribbling Ricci e trafigge Zoet. È il gol che vale il vantaggio – ma non i tre punti – per il Benevento in quel di La Spezia. Appena 60′ di gioco son serviti e tre apparizioni all’ex CSKA Mosca per timbrare il cartellino.

Nel gesto del sudamericano c’è tutto. Il senso della posizione, l’abilità nel proteggere la sfera e puntare l’avversario, la freddezza nell’area di rigore e il cinismo negli ultimi metri. Doti essenziali per il classe 1999 che si sta integrando progressivamente nei meccanismi di Pippo Inzaghi e nel calcio tattico della Serie A. Il lampo di Gaich, come asserito, non è valso il successo della Strega che, d’altro canto, può gongolare per aver trovato un valido centravanti per il prosieguo della stagione.

Il ventiduenne di Cordoba è il decimo argentino ad entrare nel club sannita, il settimo a vestire la divisa giallorossa in un incontro ufficiale. Ma è soltanto il quinto a lasciare il segno in chiave realizzativa. In vetta, nella speciale classifica, c’è Sebastian Bueno che ha indossato la maglia del Benevento dal gennaio 2008 all’agosto 2011 ed ha totalizzato ben 10 reti in 58 presenze. Sono 6 marcature in 33 gettoni per Luis Alfageme, fermo a 2 finalizzazioni in 59 partite per il centrocampista Maximiliano Cejas. Un gol, non più in piazza solitaria perché agganciato da Gaich, per il difensore Juan Landaida.

Ormai in ballottaggio con Lapadula per il ruolo di prima punta, il bomber – sempre nel giro della Nazionale Albiceleste – è pronto a trascinare la squadra alla salvezza a suon di gol.