29 Aprile 2024

Dal mancato passaggio all’Avellino all’accoglienza del “Partenio”, il racconto del derby di Starita

starita benevento

Un derby corretto e ben giocato dalle due squadre, a deciderlo una prodezza di Sgarbi con un bolide dal limite dell’area. L’Avellino, proprio come accaduto all’andata, ha superato di misura il Benevento ed è salito al secondo posto in solitaria. Nella serata del “Partenio” i riflettori sono finiti anche su Ernesto Starita, calciatore vicinissimo ai colori biancoverdi a gennaio e poi acquistato dalla Strega con un vero e proprio blitz.

L’ex Monopoli ha accettato la corte del club sannita, mettendo da parte l’interesse molto concreto della dirigenza biancoverde. I giorni successivi all’ufficialità sono stati caratterizzati da polemiche e da dichiarazioni al veleno. Alle parole di Perinetti e Condò ha replicato il procuratore del calciatore che, con una lettera, ha cercato di fare chiarezza in merito alla trattativa. Ieri sera dunque c’è stato l’incrocio tra il ventottenne napoletano e i lupi.

Da irpino mancato ad avversario, Starita ha iniziato il match dalla panchina, subentrando al 52’ al posto dell’infortunato Ciciretti. Timida accoglienza quando il quarto ufficiale, il signor Dario Madonia di Palermo, ha alzato la tabella luminosa per segnalare la sostituzione. Soltanto l’annuncio dello speaker ha scaturito la bordata di fischi da parte del pubblico di casa. Il classe ’96, nonostante “l’ospitalità ricevuta”, ha cercato di approcciare bene alla gara.

Appena entrato in campo, infatti, il duttile attaccante si è subito reso protagonista di una giocata che ha permesso al Benevento di creare una delle due occasioni più importanti della serata. Starita ha difeso il pallone sulla marcatura di Cionek e ha provato a sfondare in area di rigore, poi la sfera è arrivata a Perlingieri che ha impegnato Ghidotti. Una partita giocata tra le linee, con la difesa di Pazienza che, con il passare dei minuti, l’ha controllato a dovere.

Il calciatore si è poi eclissato, uscendo dal match e non trovando più spunti per poter impensierire il reparto arretrato degli avversari. Il rendimento in giallorosso d’altra parte dice un gol e un assist in tredici presenze e con 750’ giocati, non un bottino atteso dalla Strega nel giorno dell’ingaggio. Dopo un periodo d’ambientamento, si attende una svolta: il Benevento ha bisogno delle sue qualità e dei suoi “bonus” per blindare la terza posizione.