Walter Sabatini
, in un’intervista rilasciata a ‘Il Secolo XIX’, ha ammesso di non aver ancora metabolizzato l’addio alla Salernitana: “No, non ho ancora metabolizzato la fine della mia storia con la Salernitana, dopo sei mesi di lavoro incessante… ma non ne voglio parlare, dai”.
L’ex direttore dei granata, tra i tanti temi sviluppati, si è soffermato anche su Federico Bonazzoli. L’attaccante di proprietà della Sampdoria vorrebbe tornare alla corte di Davide Nicola e la Salernitana entro la giornata di domani dovrà versare 6 milioni per ottenere il riscatto: “Se fossi rimasto io lo avrei fatto, Federico è una grande punta che appaga la mia sete di estetica nel calcio. Solo un cieco non si accorge di quanto sia forte. Ha segnato gol fondamentali per la salvezza della Salernitana, che io ho vissuto come una situazione ipnotica, l’inseguimento di un ideale, di un miracolo, da consumare in pochi mesi Da “rincorrere con felicità”, come disse Davide Nicola”.
Non manca un riferimento all’esperienza doriana: “Ho vissuto male quell’esperienza, perché sono stato fisicamente male. Ho dato un contributo ignobile, irrilevante. Per fortuna avevo il sostegno di Massimo Ienca e Carlo Osti, mi ‘coprivano’, mi aiutavano. Carlo lo conosco da anni. Valore aggiunto della società. Preparato, sa tenere insieme i pezzi, lavorare d’anticipo sui sentimenti delle persone. Ha portato alla Samp risultati rilevanti, tanti mercati in attivo, lui ha rapporti con tutti i dirigenti del calcio italiano. È un uomo di una onestà brutale e mi riferisco alla sua pulizia morale nei rapporti interpersonali. Non posso non citare poi l’alta qualità di Antonio Romei, la freschezza e la competenza del responsabile dello scouting Baldini, che conosco bene. E un pensiero per Ferrero, con lui ho avuto un pesante scazzo in un post-partita (a Bologna), ma lo ringrazio per avermi voluto”.
Sabatini, inoltre, ha parlato anche del suo futuro e della speranza di ritornare il prima possibile nel mondo del calcio: “Come vedo il prossimo anno? Molto male, perché sono uno spettatore. Per me una situazione difficile da sopportare. Io non sono uno spettatore nel calcio, mi sento defraudato di qualcosa che mi appartiene. Ecco quindi la vedo male. Ecco, comunque, più che della Salernitana vorrei parlare di Samp. I miei progetti? Il calcio non mi può “squalificare”, congelare…sono ottimista. Dopo la separazione dalla Salernitana mi trovo in una condizione che definisco di riposo coatto”.