Si ferma la rincorsa dell’Avellino targato Pazienza. Dopo le due vittorie su Sorrento e Monopoli, gli irpini si sono arresi di misura sul campo del Messina. A decidere la sfida è stato l’ex Vicenzo Plescia.
La cronaca:
Dopo una fase di studio, l’Avellino va vicino al vantaggio con Varela: l’uruguaiano, servito da Sgarbi, scocca un mancino che scheggia il palo alla sinistra di Fumagalli. I lupi continuano a spingere e dalla destra è ancora Sgarbi a mettere in mezzo una palla sulla quale Patierno non riesce ad arrivare. Poco dopo Tito pesca Sgarbi, il cui tiro è facile preda del portiere messinese. L’ex Pro Sesto, tra i migliori in avvio, offre a Patierno una bella palla, ma l’attaccante perde l’attimo giusto e si vede murare la conclusione. Al 21′ Varela ruba palla e si invola verso la porta giallorossa: il numero 8 da posizione defilata prova a sorprendere Fumagalli sul suo palo, trovando soltanto il calcio d’angolo. Successivamente Pazienza è costretto a sostituire Rigione, out per un problema alla coscia sinistra, al suo posto entra Mulè. Al 27′, alla prima vera occasione, il Messina centra il palo: sugli sviluppi di calcio d’angolo Ferrara è lasciato completamente solo, ma il suo destro centra il legno. I padroni di casa acquisiscono maggiore consapevolezza e dopo centoventi secondi trovano la via del gol con Plescia. Gli irpini replicano con un colpo di testa impreciso di Benedetti su calcio d’angolo di Palmiero. Al 36′ i locali battono un calcio d’angolo sul quale si avventa Manetta, la sua inzuccata si spegne di un nulla fuori. L’ultima occasione capita sui piedi di Cionek che, da posizione favorevole, non riesce a battere Fumagalli.
Al 49′ Patierno va in rete, ma il direttore di gara aveva fermato il gioco per fallo di Tito su Ragusa. Al 56′ Sgarbi riceve in area e va al tiro sul primo palo, Fumagalli è vigile e respinge in calcio d’angolo. I ragazzi guidati da Pazienza non riescono a dare seguito al buon avvio, anche a causa di un Messina ben messo in campo. Al 74′ né Gori, né Varela riescono a trarre vantaggio dalla confusione in area di rigore isolana. Successivamente la truppa di Modica si affida a Plescia, il quale in diagonale non trova la porta. I lupi attaccano alla ricerca del pareggio, ma Gori prima e Marconi poi devono fare i conti con un super Fumagalli. All’89’ Benedetti e Polito, ammoniti sessanta secondi prima, vengono espulsi per reciproche scorrettezze. Nei minuti di recupero l’Avellino è costretto a giocare addirittura in 9, a cambi terminati Cionek è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare. I biancoverdi tentano il tutto per tutto, ma senza esito positivo. Al triplice fischio finale, i campani tornano a casa con 0 punti.
Il tabellino:
Messina (4-3-3):
Fumagalli; Lia, Ferrara, Manetta, Ortisi; Firenze (68′ Di Bella), Frisenna, Scafetta (82′ Polito); Emmausso (68′ Cavallo), Plescia, Ragusa (52′ Buffa). All.: Modica.
Avellino (3-5-2): Ghidotti; Cionek, Rigione (26′ Mulè), Benedetti; Cancellotti (84′ Ricciardi), Lores Varela (84′ Marconi), Palmiero, Armellino, Tito (60′ Sannipoli); Patierno (60′ Gori), Sgarbi. All.: Pazienza.
Arbitro: Ancora di Roma 1.
Ammoniti: Manetta (M), Fumagalli (M), Mulè (A), Cavallo (M)
Espulsi: Benedetti (A), Polito (M)
Marcatori: 29′ Plescia (A)