Alla vigilia dell’esordio in campionato contro il Sassuolo, Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha tenuto la consueta conferenza stampa al centro tecnico di Castel Volturno. Ecco i passaggi salienti: “Lukaku? Si tratta sicuramente di un infortunio importante, soprattutto considerando il contributo che ha dato, anche lo scorso anno durante la corsa allo Scudetto. Ma sappiamo bene che situazioni del genere possono accadere nel corso di una stagione. Anche l’anno scorso ci sono stati momenti difficili, non solo legati agli infortuni, ma anche al mercato: eventi che sembrano far crollare tutto. Eppure, quei ragazzi hanno dimostrato di saper reagire a tutto. Il nostro compito non è cercare scuse o recriminazioni, ma trovare soluzioni. Lo abbiamo sempre fatto, in ogni ostacolo affrontato l’anno scorso, senza mai lamentarci, ma lavorando per rispondere con i fatti. I ragazzi lo sanno bene, tant’è che non ho nemmeno sentito il bisogno di parlare dell’infortunio con loro. Fa parte del calcio, come anche il mercato: il nostro obiettivo è valorizzare al massimo ciò che abbiamo a disposizione.
Sinceramente, con questo gruppo non serve tornare su certi argomenti: abbiamo già lavorato tanto su questi aspetti e continueremo a farlo. Parliamo di un gruppo serio, responsabile, con una mentalità solida, che ha voglia di migliorarsi ogni giorno. Non c’è bisogno di ribadire troppo: quello che ho voluto sottolineare è un dato storico. A Napoli, dopo uno Scudetto, non si è mai riusciti a confermarsi. Quando ci siamo trovati in quella situazione, con giocatori come Osimhen, Kvara e Zielinski, avendo perso solo Kim e investito 100 milioni sul mercato, siamo comunque arrivati decimi. Deve essere imposto bene nella mente di tutti, anche dell’ambiente perché si vince tutti, si festeggia tutti e si perde tutti. Il campionato sarà molto competitivo, ci saranno tante squadre forti e ben preparate. Dovremo dare il massimo, essere all’altezza, e allo stesso tempo indicare una strada anche per gli altri. Perché con la vittoria dell’anno scorso abbiamo dimostrato che si può aprire un nuovo percorso anche per club che non sono necessariamente tra i soliti favoriti.
Dubbio tra i pali? Nessun dubbio, ma è sempre una scelta da fare, perché ho due ottimi portieri. E non dimentico nemmeno Nikita Contini, che è un eccellente terzo portiere e, se chiamato in causa, si farebbe trovare pronto. Ho la fortuna di avere due titolari affidabili, si è creato un bel clima tra di loro, c’è serenità e collaborazione. Le decisioni le prenderò di volta in volta, in base alle caratteristiche della partita. Mi fido di entrambi, e loro sono sempre disponibili. L’obiettivo era alzare il livello di competizione interna e ci siamo riusciti. Ora c’è solo da lavorare, parlare poco e dare il massimo. Ha già scelto chi giocherà domani? Chi deve sapere, sa. L’anno scorso abbiamo sofferto? Allora due anni fa eravamo morti… L’anno scorso abbiamo vinto, facendo tantissime cose importanti. Se per qualcuno vincere lo Scudetto significa sofferenza, allora alzo le mani e mi faccio da parte. È giusto evidenziare certi aspetti. L’ho già detto: si vince e si perde tutti insieme. Non possiamo dividere le responsabilità a convenienza. L’ambiente non può essere con noi solo quando si vince e contro quando non arrivano i risultati. È troppo comodo. Il vero tifoso napoletano resta al fianco della squadra, sempre. Si è parlato spesso di pressione, ma noi quella pressione l’abbiamo saputa gestire, e alla fine abbiamo vinto. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Ora si riparte, è una nuova stagione: ognuno è libero di pensare come vuole, ma io dico che bisogna parlare poco, ovunque. A me hanno insegnato così. Non sono uno che ama le parole inutili: testa bassa e lavorare. Altrimenti rischiamo di ripetere quanto accaduto due anni fa, quando nei momenti difficili le colpe sono ricadute solo su squadra e presidente. Ma quando si vince siamo tutti presenti, e quando si perde ci si divide? Non va bene. Costruiamo un ambiente unito, sia nei momenti belli che in quelli complicati. Mettiamo pressione positiva, non distruttiva. È già successo: serve compattezza, serve sostegno. Aiutiamo questi ragazzi, che hanno vinto due Scudetti in tre anni. Un traguardo che rimarrà nella storia, indelebile. E chi se lo dimentica vada a baciare la figurina dei ragazzi”.