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Un punto in sei partite. Due gol fatti, nove subiti. Una Cavese in difficoltà, in un periodo avverso su ogni fronte. Ma la nota lieta c’è. Una delle poche nel complicato contesto andatosi a creare. Si tratta del centrocampista Marco Pompetti, approdato in Campania negli istanti conclusivi della finestra estiva di calciomercato. Il mediano, gettato nella mischia, è salito alla ribalta ed è diventato il perno della squadra metelliana. Di stazza importante e con un piede raffinato, il classe 2000 si è caricato sulle spalle in emergenza di uomini e con idee ancora non assestate.

Uno spogliatoio ricco di giovani, ai quali è concesso qualsiasi sbaglio nel processo di crescita che gli Aquilotti si apprestano ad affrontare. Tuttavia, il ventenne scuola Inter ha dimostrato di essere un elemento di categoria superiore. Un calciatore che merita palcoscenici superiori, con la cadetteria che calzerebbe perfettamente. Perché anche nell’ennesima sconfitta stagionale, quella patita in casa contro il Monopoli, il metodista blufoncé è stato il migliore in campo. Personalità, indiscutibili qualità ma anche tanta sfortuna. Alla mezz’ora, un suo siluro ha centrato in pieno la traversa e si è riversato sulla linea senza finire in rete.

Un gol che sarebbe stato meritato per la Cavese e per lo stesso Pompetti, poco prima del vantaggio dei pugliesi. Dalla partita col Bari al debutto alla sfida del Lamberti contro i biancoverdi, passando per il derby del Torre e le recenti uscite della squadra, il nativo di Pescara ha indossato le vesti del leader. Un elemento su cui fare affidamento per il prosieguo della competizione e sul quale l’intera piazza si aggrappa per uscire dalle sabbie mobili. Cava de’ Tirreni si coccola il giocatore, uomo tuttofare di Modica e interprete indispensabile nella doppia manovra metelliana.