Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa dal ritiro di Castel di Sangro: “Ci restano oggi e domani per chiudere un ciclo di lavoro importante. Sappiamo bene che la pre-season è un periodo in cui si lavora intensamente, cercando di proseguire quanto fatto con i giocatori confermati e di integrare i nuovi arrivi. Per tutte le squadre, e in particolare per chi deve inserire molti elementi, parlare di ‘cantiere aperto’ è forse l’espressione più corretta. Sono soddisfatto dell’impegno dei ragazzi: stanno lavorando con serietà e ho ricevuto segnali positivi sia dal gruppo storico che dai sei nuovi innesti. È chiaro però che per questi ultimi servirà tempo per assimilare al meglio meccanismi e principi di gioco. L’equilibrio non è una mia filosofia personale o solo del Napoli: è una condizione che tutte le squadre devono avere per restare competitive. Quando parlo di ‘cantiere aperto’ intendo anche dire che stiamo sperimentando diverse soluzioni. Come lo scorso anno, un allenatore deve essere pronto a trovare alternative, perché la stagione sarà lunga e ricca di impegni. Abbiamo lavorato molto sul 4-3-3, un sistema che la squadra conosce bene e per cui abbiamo i giocatori adatti, ma stiamo anche valutando un’ulteriore opzione: rinunciare a un esterno offensivo per inserire un centrocampista in più. In ogni caso, c’è ancora da migliorare i meccanismi in entrambe le fasi di gioco e ottimizzare.
Il bilancio è semplice: in un anno dal mio arrivo abbiamo acquistato 13 giocatori e venduto 7, tra cui top player come Osimhen, Kvara, Raspadori, oltre a Simeone, Caprile, Gaetano al Cagliari e Natan riscattato dal Betis. Abbiamo rinnovato i prestiti di Lindstrom e Cajuste, presi due anni fa, e portato in rosa nuovi prestiti di giocatori che hanno già vinto il campionato come Ngonge e Rafa Marin. Questi sono i fatti. Quando parlo di ‘movimento’ intendo dire che siamo un club in piena ricostruzione. Non tutte le società che vogliono essere competitive o che hanno vinto lo Scudetto si trovano in questa situazione. Noi lo abbiamo vinto dopo il primo anno di un percorso di ricostruzione, in modo straordinario e inatteso, merito dei ragazzi. Ma il ciclo non era chiuso, anzi: ora serve il secondo step, in vista di un terzo. Alla presentazione dissi che sarei stato felice se avessi dato stabilità tecnica e sportiva, perché quella finanziaria già c’è, per mantenere il Napoli competitivo con le big.
Oggi stiamo rinforzando una rosa che, l’anno scorso, non era costruita per affrontare più competizioni. Le squadre che hanno fatto le coppe hanno una base di 20-22 giocatori già consolidata; noi no, e dobbiamo completare la squadra anche dal punto di vista numerico. Quando inserisci molti nuovi giocatori, non tutto funziona subito alla perfezione, altrimenti saremmo tutti fenomeni. Il mercato lo facciamo con criterio, rispettando lo stile Napoli: niente passi più lunghi della gamba, orgogliosi di costruire un progetto duraturo. Prendiamo giocatori utili per il presente ma soprattutto per il futuro. Alcuni non stravolgeranno l’undici titolare subito, ma serviranno per far crescere la rosa. Beukema, ad esempio, potrà diventare il nuovo Rrahmani; Lucca imparerà guardando campioni come Lukaku; Marianucci, 21 anni, sarà un punto fermo in futuro. Certo, prendere uno già pronto come De Bruyne è un’altra cosa, ma noi lavoriamo per esigenze reali, non per capriccio mio o del presidente. Lang, ad esempio, viene dal calcio olandese, con una metodologia diversa: deve ambientarsi, ma ha qualità specifiche che abbiamo voluto. Serve pazienza. La differenza con club come il PSG è chiara: loro possono prendere un Kvara già pronto per 70 milioni e metterlo subito in campo. Noi oggi dobbiamo costruire le fondamenta: 13 giocatori entrati, 7 usciti, e stiamo creando una base solida per il futuro.
Milinkovic-Savic? Lo abbiamo acquistato per 20 milioni, non è arrivato gratis. L’anno scorso Scuffet era venuto in prestito, questa volta abbiamo fatto un investimento perché riteniamo Milinkovic un portiere forte e importante. L’idea è che si dividerà la stagione con Meret in maniera serena: ci saranno partite in cui giocherà uno e partite in cui giocherà l’altro. La porta sarà condivisa, a meno che non emerga un divario talmente netto da spingerci a puntare stabilmente su uno dei due.
Lang-Kvaratskhelia? Oggi non si può fare un paragone tra Lang e Kvara: uno è stato venduto a 75 milioni, l’altro lo abbiamo acquistato per 25. Già questo gap economico racconta due situazioni completamente diverse. Abbiamo preso Noa perché può darci una mano subito e, con il lavoro giusto, crescere fino a diventare un nuovo Kvara, magari anche essere venduto un giorno. Per l’alternativa avevamo valutato un nome in lista, Ndoye del Bologna, ma le richieste economiche erano troppo alte per il Napoli. Ho rispettato e condiviso questa scelta: dobbiamo sempre operare secondo la nostra strategia. Non è una limitazione, anzi: deve essere un orgoglio far parte di un club che, a modo suo, riesce a far quadrare i conti e restare competitivo. Ho sposato questa causa e lavoro per dare indicazioni che ci permettano di competere con Juve, Inter e Milan, club che per storia, monte ingaggi e valore patrimoniale sono sempre lassù. La mia soddisfazione sarà portare il Napoli a essere una presenza costante nella lotta con questi tre, a “dare fastidio” in modo stabile e continuo, senza alti e bassi. Questo sarà il mio orgoglio. De Bruyne? Si è calato completamente nella nostra realtà, nonostante venisse da un contesto diverso, con compagni e situazioni differenti. Si è adattato con serietà, ha compreso subito l’importanza del lavoro e non ha mai detto una parola fuori posto: sempre col sorriso, con un inserimento apprezzato da tutti quelli che già erano qui. Parliamo di un giocatore che, a 34 anni, dopo una carriera di altissimo livello, ha deciso di rimettersi in gioco e questo gli fa onore. Non ha saltato un solo secondo di allenamento, ha sempre dato disponibilità totale. Ci auguriamo di trovare la giusta formula, che sia con quattro centrocampisti o con tre, e con tutte le partite che ci aspettano valuteremo. È un ragazzo eccezionale, che ha sorpreso tutti”.