È stato il tema al centro del dibattito dell’ultimo turno di Serie B disputato. La deflagrazione del petardo, l’uscita dal campo di Nikita Contini e le polemiche successive. Il responsabile dell’area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino, è intervenuto dopo l’ammenda al club:
“Premetto che tutta la società condanna la violenza e anche il modo di esultare attraverso il lancio di un petardo. Tuttavia siamo navigati nel mondo del calcio e siamo abituati a convivere con lo scoppio di petardi. Spero che si trovi il colpevole e sono convinto che non ci sia nessun coinvolgimento della società del Vicenza e degli steward sul campo. È evidente dalle immagini che il comportamento sleale è stato del portiere Contini e di altri giocatori del Vicenza che, pur a centrocampo, hanno iniziato a far gesti di stordimento. È stata una pagliacciata con il tesserato portato in barella fuori, per giunta con un collare. Mi assumo le responsabilità di quanto dico e spero venga aperta una inchiesta federale per far luce sulla vicenda che ha interrotto il match, cambiandone indirizzo.
Multa? Contini era stato già al centro di un fatto del genere in un Crotone-Benevento di inizio stagione. Lì però non aveva subito nessuno stordimento pur trovandosi alla stessa distanza dallo scoppio del petardo, lanciato dai sostenitori sanniti. In quell’occasione vi era stato proprio un lancio sul terreno di gioco e non un petardo probabilmente appoggiato vicino le transenne, eppure il giudice ha comminato al Benevento la stessa somma imposta al Lecce. Il regolamento parla chiaro e il giudice è stato corretto. Il Lecce se non ci fosse stata quella sceneggiata sarebbe già stato in A e lo dico non solo come dirigente ma anche come tifoso”.