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La stagione calcistica della Salernitana, iniziata con ambizioni di stabilizzazione e crescita in Serie A, si è conclusa in modo disastroso con la retrocessione in cadetteria, accompagnata dal record negativo di punti da quando il campionato è a 20 squadre. I tifosi, delusi e amareggiati, hanno visto la squadra affondare in una spirale di errori e decisioni discutibili che hanno compromesso irrimediabilmente il cammino. L’annata era partita con l’obiettivo di conquistare una salvezza tranquilla. Tuttavia, la campagna acquisti estiva non ha portato i risultati sperati. Gli investimenti fatti non si sono rivelati all’altezza delle aspettative, con alcuni acquisti che non hanno mai veramente trovato la loro dimensione nel campionato italiano. Un altro capitolo amaro della stagione è stato il caso Boulaye Dia. L’attaccante senegalese, che avrebbe dovuto rappresentare il punto di riferimento offensivo, è stato coinvolto in una serie di vicende extracalcistiche che ne hanno limitato fortemente l’impiego.

Uno dei momenti chiave della stagione è stato l’esonero di Filippo Inzaghi. Nonostante un inizio incerto, sotto la sua guida la squadra aveva mostrato segnali di miglioramento. La scelta di sostituirlo non ha prodotto gli effetti sperati, anzi, ha contribuito a creare ulteriore instabilità e confusione.
Il mercato di gennaio, spesso visto come un’opportunità per correggere gli errori commessi in estate, si è rivelato un ulteriore fallimento. Gli acquisti effettuati non hanno inciso minimamente sulle prestazioni della squadra, che ha continuato a collezionare sconfitte e prestazioni opache. Con la retrocessione in Serie B, la Salernitana di Iervolino si trova di fronte alla necessità di riprogrammare il proprio futuro con intelligenza e pragmatismo. Sarà fondamentale affidarsi a persone che conoscono bene la categoria e puntare su calciatori giovani e affamati di vittorie. Solo così la Salernitana potrà sperare di ritrovare la strada del successo e restituire ai propri tifosi le gioie e le soddisfazioni che meritano.