Il Giugliano è atteso a Catania per la ventiquattresima giornata del campionato. Mister Valerio Bertotto interviene in conferenza stampa e presenta la gara:
“La partita si deve affrontare con grande personalità e determinazione, andremo lì con la voglia che abbiamo e con il desiderio di non essere arrendevoli. Affrontiamo un avversario forte e una realtà importante del nostro panorama. Dobbiamo far vedere che ci siamo, nonostante le grandi difficoltà. Conta l’atteggiamento, fatto vedere dai ragazzi anche nell’ultima gara dove meritavamo decisamente di più. Quella giusta rabbia rimasta dobbiamo trasformarla in positività. Campionato? È avvincente, molto difficile. Ci sono squadre molto competitive. Più passa il tempo e più i punti pesano. Essere lì ci rende orgogliosi. Ai ragazzi ho fatto vedere una classifica che ci vede, nell’anno solare nei tre gironi, dodicesimi. Il lavoro che stiamo facendo è qualcosa di importante, ora dobbiamo migliorarci e consolidarci.
Oyewale e Celeghin sono squalificati. Romano, La Vardera, Giorgione, Masala e Acampa fuori. La situazione qualitativa e numerica piange, ma dobbiamo far fronte a queste difficoltà. Portiere? Vedremo chi scenderà in campo dal primo minuto. Ho la fortuna di avere calciatori pronti, di conseguenza sceglierò. Del Sole? Come caratteristiche tecniche, ha il ruolo di Masala e dell’ex Ciuferri. Il piano tattico è sempre funzionale ad un obiettivo, ovvero l’occupazione degli spazi. Andiamo oltre i classici numeri. Parlo di concetti che vanno interpretati all’interno del campo in funzione degli spazi. Se sei bravo a lavorare su queste cose, devi essere bravo a ricoprire più ruoli nel canovaccio ideale.
È naturale che questa squadra abbia questi alti e bassi. È un gruppo giovane. Stare a giocare in una fetta di campionato alta, contro realtà che nel loro vissuto hanno fatto Serie A o Serie B, non è semplice. Contro il Cerignola, a metà campo, hanno giocato due ragazzi del 2005. Stiamo facendo un minutaggio incredibile, è un valore aggiunto per la società. In qualcosa la coperta può essere corta. Per superare le difficoltà c’è bisogno di un’identità, di un senso di appartenenza e di una voglia di stupire. Per noi è una forma di ulteriore rivalsa nei confronti di chi, sulla carta, può essere molto più forte. Dobbiamo calarci nella nostra realtà dove serve “costruire” i giocatori. Se lavoriamo con un profilo basso, i risultati sono frutto di questo percorso.
Vallarelli? È arrivato due giorni prima della gara e, assieme a Peluso, ha formato un centrocampo 2005. Non ha per nulla sfigurato. Si è calato benissimo, con la giusta mentalità. Vuole imparare e crescere. Viviamo di questa voglia di emergere e di partecipare tutti assieme, in maniera attiva. Oyewale? Non voglio entrare nell’episodio perché non voglio parlare di arbitri. In un contesto così, non bisogna fare una stupidaggine del genere perché ci sono mille modi per portare a casa la pagnotta. Pagherà la multa. Si valuta l’opportunità del ricorso. Demirovic? Bel piede sinistro, ha estrema qualità. Deve inserire nei nostri meccanismi, anche sotto l’aspetto dell’intensità. Play? Sono corto numericamente, la valutazione è in funzione all’ultimo allenamento”.