ValerioBertotto
è intervenuto in conferenza stampa al termine della partita persa contro il Latina, costata l’eliminazione dalla Coppa Italia di Serie C. Queste le parole del tecnico del Giugliano:
“Le sconfitte non sono mai belle perché si gioca vince e per esaltare le nostre qualità, le nostre capacità. Devo chiedere ai ragazzi poco di più di quello che hanno fatto, sono scesi in campo diversi calciatori che avevano bisogno di giocare. Per tanti era la prima partita dopo tanto tempo, abbiamo giocato contro una buona squadra e creato diverse palle gol che non siamo stati in grado di finalizzare: una traversa, un tiro di Gladestony nel primo tempo, di Eyango e poi al 94′ l’occasione di Bernardotto. Ci sono state delle cose buone. È chiaro che, per dei ragazzi che si stanno allenando ma non hanno all’interno della partita questa lettura più immediata e pronta, puoi aver dato l’impressione di essere un po’ in balia. Così non è stato, hanno lavorato tutti bene. Archiviamo, abbiamo giocato a viso aperto e adesso pensiamo al campionato.
C’è un processo di crescita di tutti quanti. Ci sono dei valori che vengono messi in campo in funzione di quelle che sono le qualità, la condizione fisica e mentale. Queste partite servono anche per creare delle difficoltà all’allenatore, sono sempre aperto a qualsiasi tipo di situazione. I ragazzi hanno fatto tutto quello che era nelle loro potenzialità oggi. Gli errori ci sono stati, sulle palle inattive soprattutto. Abbiamo subito un gol di testa dal limite dell’area, è inconcepibile. Un’altra marcatura un po’ così sul finale della partita e ha pregiudicato tutto quello che di buono possiamo aver creato. Cosa ho detto ai ragazzi? Ho fatto i complimenti per l’impegno messo in campo. Hanno dato tutto quello che avevano, sicuramente. È una sconfitta che va presa con fastidio, però ci deve assolutamente scivolare addosso. Ora testa al campionato, è un ko che non sposta tutto quello che di buono stiamo facendo.
Problema situazioni da fermo? Nelle ultime due gare di campionato siamo stati puliti. Ci alleniamo sempre tanto, nelle ultime gare ci sono stati segnali importanti, in un senso e nell’altro. Oggi abbiamo peccato proprio nella lettura di situazioni che vanno interpretate facilmente, non è questione di moduli o di come marcare, ma di capacità di essere presente nel duello uno contro uno. È un punto su cui porre l’accento. Difficoltà difensiva nel secondo tempo? Solo in una parte della ripresa, nella prima metà del secondo tempo abbiamo tenuto bene il pallino e creato tantissimo. Loro erano in difficoltà e si sono abbassati tanto perché eravamo intensi in questo senso. Poi sono quei momenti dove sei chiamato a concretizzare. Poi c’è stata un po’ di stanchezza, si sono creati spazi. Non è un problema, il lavoro che stiamo facendo testimonia la bontà di tutto quanto.
Zullo? Ha fatto la sua partita, è chiaro che anche per lui era una partita tosta per l’espressione che diamo al nostro gioco. Ha fatto alcune cose buone, è un ragazzo intelligente e di ottima presenza all’interno del gruppo. Se mi sento responsabile per i cambi fatti in ritardo? È una domanda un po’ forte, non so cosa rispondere. C’è la necessità di far giocare dei ragazzi per farli entrare in condizione. Gladestony? È un ragazzo serio, che lavora sempre bene e che non ha nessun tipo di atteggiamento sbagliato all’interno del gruppo, mai. Tutto quello che gli viene chiesto, anche al netto delle difficoltà che possono emergere o delle situazioni contingenti che si vanno a creare, lo sta vivendo normalmente come un componente importante della rosa. Gioca chi dimostra di avere quel qualcosina in più e chi, in questo senso, ha un impatto all’interno della partita importante. Non devo dire nulla a Gladestony perché è un ragazzo eccezionale”.