Il direttore sportivo della Casertana, Trevor Trevisan, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Il dirigente rossoblù ha fatto il punto dopo il mercato estivo: “Durante la sessione estiva non parlato perché eravamo impegnati su più fronti, mi sembrava corretto e giusto fare un punto al termine del mercato per raccontare le varie dinamiche che abbiamo avuto modo di affrontare da luglio in poi. È stato un inizio estremamente bello, complicato e stimolante perché Caserta è tutto questo, è un insieme di cose che sto imparando a conoscere. Questa realtà è affascinante e avvincente. Ho letto tante cose e sono qui per fare un punto su tante dinamiche successe, che meritano una spiegazione.Da quando sono arrivato è stato fatto tanto, insieme a tutti. È stato fatto un lavoro molto complesso. Sono stati inseriti 17 nuovi elementi, sono stati rinnovati diversi contratti e ci sono state cessioni molto social, tutte veramente molto complesse”.
Sulle cessioni
“La prima è stata quella di Toscano. Con noi è stato sempre diretto e onesto nel voler provare a fare una nuova esperienza. Poi c’è stato il caso più bello forse, quello di Montalto: è stata una telenovela lunga. C’è stato subito un rapporto schietto e diretto. È stato con noi in ritiro per una settimana, si è comportato in maniera perfetta, è stato un professionista. Allo stesso tempo anche lui aveva espresso il desiderio di andare a Catania. Siamo stati tutti collaborativi, però ci sono state altre dinamiche non dipese da noi e per questo si è creata questa trattativa complessa. Perdere un profilo della sua importanza non era facile e non è stato semplice sostituirlo.
Poi c’è stata la cessione di Tavernelli, l’operazione con l’Arezzo è stata rapidissima. In questo caso parliamo di una situazione diversa da quelle di Toscano e Montalto. Sono state dette e scritte tante cose, posso solo dire che è stata gestita male, non da noi. Il più penalizzato è stato proprio Tavernelli perché determinate cose avvenute in quei giorni hanno generato confusione. Fortunatamente è stata trovata una soluzione in brevissimo tempo, a noi è andata bene. Poi il tempo dirà tante cose.
La cessione di Calapai è stata quella che mi è dispiaciuta di più perché con Luca avremmo potuto fare un bellissimo percorso, era un giocatore che avrebbe potuto esprimere tanto per le modalità e per l’idea di gioco del mister. È stato un professionista dal primo all’ultimo giorno. Con lui mi è dispiaciuto. Sono estremamente contento di chi è venuto a sostituirlo, c’è da lavorare tanto.
Tavernelli e Toscano sono stati ceduti in totale accordo con il presidente. Ho fatto il possibile per cercare di valorizzare quanto fatto in questi anni con i ragazzi. Non posso dire con certezza se la cifra sia giusta, ma visto il mercato quest’anno a mio avviso sono state fatte operazioni buone per la società. Si può sempre fare meglio. Non avrei mai voluto cedere Calapai, Tavernelli e Toscano. Abbiamo provato a parlarne, siamo stati corretti con i loro agenti. Bisogna volere la Casertana, questo stemma non è di passaggio”.
Sui nuovi innesti
“È stata allestita una squadra giovane, anche se attualmente abbiamo 13 over. Sono convinto che il mister stia facendo un ottimo lavoro assieme al suo staff. Quando inserisci 17 elementi nuovi in una rosa composta da 25 calciatori, uno pratica una rivoluzione. Dall’anno scorso ho ereditato 11 giocatori importanti, averli trovati è stata tanta roba. Con i reduci della passata stagione si è creato subito un ottimo rapporto, ho trovato un gruppo collaborativo e voglioso di lavorare. Stanno facendo capire ai più giovani e ai nuovi arrivati cosa vuol dire indossare questa maglia e cosa rappresenta per la città.
Sui 17 ragazzi presi, abbiamo 15 giocatori di proprietà, un prestito secco che è Salomaa e per Bianchi abbiamo il diritto di riscatto. Avrei voluto fare due operazioni definitive. Credo fortemente in questi ragazzi. Sono stati fatti investimenti pluriennali. Per me il gruppo è sacro, non accetto comportamenti sbagliati. Quando sei fortunato nel scegliere determinati profili, è tanta roba. Adesso abbiamo la situazione di Galletta da valutare, è un patrimonio di questo club. È un 2005, siamo in attesa di sapere l’entità dell’infortunio”.
Sulle prime partite e sulle ambizioni
“Mi è dispiaciuto giocare la partita di Coppa senza tifosi, eravamo reduci da una meravigliosa esperienza a Terni. Lì c’è stato il primo abbraccio tra la squadra e la nostra tifoseria. A Latina è andata come sappiamo. Juventus? Non mi sento di dire passo falso perché la prestazione non è stata sbagliata. Ci sono stati degli errori ingenui che ci hanno punito. Da quelle disattenzioni bisogna crescere. La gara di Picerno è stata fatta in maniera giusta, ci è mancato solo il gol. Non abbiamo sfruttato le opportunità nel primo tempo, mi è piaciuta la voglia di non subire e di difendersi anche in maniera sporca.
Vedere questo tipo di prestazione ti gasa. Il bello di avere i giovani è anche questo, ovvero il mix giusto con profili importanti della categoria. Tutti hanno voluto la maglia della Casertana. Non è facile trovare persone che abbiano voglia di venire a fare questa esperienza. Due ragazzi avevano opportunità di club del girone A di primissima fascia e invece hanno scelto Caserta, anche rinunciando a qualcosina a livello economico. Quando hai la fortuna di trovare questa tipologia di calciatore, è tanta roba. È bello e stimolante. Sono quei profili che trascinano. Siamo contenti.
Ambizioni? Preferisco guardare una partita alla volta. La squadra sta assimilando le idee del mister, per lunghi tratti le sta facendo anche molto bene. Solo il tempo può dirlo. Sono convinto che, con il lavoro e con l’attaccamento per questa maglia, possiamo dire la nostra. Il mister e lo staff hanno fame. Se la squadra riesce ad assimilare la voglia del proprio allenatore e trasportarla in campo, ci possiamo divertire. Non voglio fare promesse. Dico che non mancheranno la voglia di lavorare e di dare tutto per la Casertana. Abbiamo una grande responsabilità. Da parte nostra ci sarà sempre il massimo impegno per rendere felice questa piazza”.