La Casertana è pronta a calarsi nella stagione 2025/2026. In conferenza stampa, oltre al patron D’Agostino, sono stati presentati il direttore sportivo Degli Esposti e l’allenatore Coppitelli.
Giuseppe D’Agostino: “Penso che abbiamo creato tutti i presupposti per far sì che certi errori non si ripetano più. C’è il ritorno del figlio prodigo. È tornato più carico di prima e io sono felice che lui sia tornato. È un binomio che si sposa bene. Vogliamo azzerare tutto quello che è successo l’anno scorso e partire con un progetto che sia, almeno si spera, duraturo e di crescita. Credo nel lavoro suo, credo fortemente nel mister: è una persona giovane, ma con tanta esperienza calcistica e credo che ci possa dare una grossa mano. Allenatore? Io non credo che sia una scommessa. Credo che sia una figura abbastanza navigata per questa categoria. L’anno scorso ha fatto i preliminari di Conference League, quindi è abituato a conferenze stampa con 70-80 giornalisti, parla più lingue…Non credo sia una scommessa. Credo sia una garanzia per noi, forse anche per un programma futuro. È una figura diversa dai soliti allenatori-gestori di calcio: lui insegna calcio e noi vogliamo crescere in questo senso. Vogliamo costruire una squadra per il futuro, non con grandi nomi che restano solo un anno e poi vanno via, ma con qualcosa di nostro. Ci vogliamo preparare anche perché credo che a breve partiranno i lavori allo stadio, ci dobbiamo far trovare pronti. Volevo ringraziare Carlo Taldo che è venuto da noi in un momento molto difficile e credo che ci abbia dato veramente una grossa mano per uscirne. Sicuramente sono stati fatti degli errori l’anno scorso e io me ne assumo tutte le responsabilità. Forse l’errore più grosso che ho fatto è stato scegliere quelle due persone. La squadra non la faccio io, non l’ho mai fatta in vita mia e mai la farò. Quindi che si assumano tutti le loro responsabilità. L’anno scorso la Casertana ha speso molto di più degli anni precedenti. Quindi sono stati fatti degli errori nelle scelte dei calciatori. Questo non vuol dire che non mi senta delle responsabilità. Le responsabilità mie sono le scelte dei miei collaboratori, evidentemente non sono bravo a scegliere”.
Alessandro Degli Esposti: “Voglio ringraziare il presidente e la sua famiglia che mi hanno dato la possibilità di ritornare qua, in un posto che non ho mai abbandonato, almeno moralmente. E di questo sono veramente contento. Sono fortemente motivato, ho grandi stimoli, so di essere stato molto bene in questi due anni qua. Non mi è stato mai fatto mancare nulla, per cui ho grande senso di responsabilità verso la proprietà, verso la città, verso la tifoseria. So che ci sono grandi aspettative e cercheremo di ripagarle con grande dedizione e sacrificio, perché abbiamo tutti la volontà di ricreare un ambiente positivo. Perché poi nel tempo, e anche un po’ nella lontananza, ho riuscito ad apprezzare veramente la forza di volontà di questa città, di questo club. Mi piacerebbe ricostruire grande compattezza. So che i risultati sicuramente sono un veicolo importante, però penso che tutti quanti insieme, con lavoro, con sacrifici, con dedizione, con serietà, abbiamo l’obbligo di poter dare tanto a questa città, a questa proprietà e a tutte le persone che comunque si metteranno a disposizione di questo percorso. Dobbiamo ricostruire tanto quest’anno e dobbiamo cercare di guardare avanti, di costruire un percorso che comunque ci possa dare soddisfazioni, a noi come società, al presidente, che comunque penso abbia sempre dimostrato un attaccamento unico e fatto sacrifici economici importanti, e alla tifoseria che si aspetta grandissime cose. Per cui lavoreremo notte e giorno per regalare grandi gioie a tutti quanti voi.
È nostra premura costruire la migliore squadra possibile. In questo momento la volontà più grande è togliere, nel senso che abbiamo più di 20 contratti con giocatori in essere. Vorrei cambiare tanto, perché penso che ci siano anche dei buoni giocatori, ma sono arrivati a fine ciclo in questo club.
Altri hanno dimostrato caratteristiche che in questo momento non sono idonee a quello che vogliamo costruire. Sappiamo che questo percorso ha un coefficiente di difficoltà abbastanza alto, soprattutto a livello temporale, perché il mister si troverà a lavorare con una squadra che sarà molto diversa a fine mercato. abbiamo il sentiero tracciato: sappiamo quali sono gli obiettivi di mercato, sappiamo le priorità, sappiamo dove dobbiamo andare a incassare. Siamo abbastanza sereni, perché abbiamo la consapevolezza di aver individuato quei 4-5 profili che pensiamo siano idonei per fare un campionato dignitoso, importante, senza precludere nulla. Dobbiamo costruire una squadra che possa dare orgoglio, che dimostri valori, cattiveria, intensità, attaccamento e, soprattutto, continuità nel tempo. Dobbiamo costruire un percorso che ci dia gioie nel più breve tempo possibile. Dico sempre: bisogna seminare e raccogliere. Essere bravi ad accorciare il tempo tra la semina e la raccolta. Per farlo, dobbiamo prendere giocatori funzionali, con un’età in grado di garantire un futuro. Dobbiamo costruire qualcosa che sia giusto anche economicamente: capitalizzare qualche giocatore, mettere risorse e trovare elementi utili sia tecnicamente sia nel tempo. Perché se ogni anno ti ritrovi a costruire e ricostruire, c’è il rischio che qualcosa vada storto. Noi dobbiamo evitare quel rischio, costruendo in modo sano e giusto. Abbiamo due mesi. Mi auguro che la costruzione sia la più veloce possibile, ma dalla ricostruzione di questa squadra dipenderà il futuro dei prossimi anni della Casertana.
Per quanto riguarda i giocatori, siamo ormai ai dettagli per qualche buon innesto. Abbiamo idee chiare: siamo in via di definizione per almeno due o tre giocatori importanti, che conoscono già bene questo girone e l’hanno giocato da protagonisti. È vero che bisogna muoversi in fretta, ma a volte aspettare ti consente di cogliere occasioni migliori. Certo, non possiamo costruire la squadra all’ultimo minuto, perché il lavoro è importante, ma se l’obiettivo è valido, possiamo anche aspettare qualche giorno. Su qualcuno siamo allo scambio dei documenti. Tabella di marcia? La mia tabella di marcia è l’ultimo giorno di mercato. Voglio cambiare molto, non tanto per un discorso di qualità, ma perché ho la sensazione che, a livello generale, alcuni giocatori abbiano esaurito il loro ciclo. Dobbiamo tenere conto anche dei numeri e di ciò che ha detto il campo: ci siamo salvati all’ultimo minuto in una stagione con squadre ritirate e penalizzazioni. Questo significa che la squadra va migliorata. È mia volontà farlo nel modo più veloce possibile, per dare all’allenatore le migliori condizioni di lavoro. Però conosco i tempi del mercato di Serie C. Ora tutti sognano di andare al Real Madrid o in Serie B. Poi, chiuse le liste in B, diventiamo più appetibili. La regola per me è che chi viene qui deve avere come prima scelta la Casertana. La motivazione conta più del valore. Alcuni giocatori dell’anno scorso hanno mostrato voglia di continuare con noi, come Llano, che ha dimostrato grande attaccamento e si è messo in discussione anche contrattualmente. Lo stesso faremo con Kontek la prossima settimana e con altri. Altri, invece, hanno espresso la volontà di andare via, come Collodel. Noi non tratteniamo chi non è felice di restare. Non ostacoliamo nessuno, come abbiamo dimostrato con Iori: aveva contratto con noi, ma non aveva interesse a discutere un futuro. Ci siamo messi a disposizione della sua scelta. Chi non ha voglia di restare, è libero di andare. Non abbiamo tempo né interesse a pregare nessuno”.
Federico Coppitelli: “Ringrazio appunto il presidente e il direttore, sia per l’accoglienza che per le parole che hanno speso. Sicuramente sento emozione e responsabilità, perché è una piazza che conosco, che sto iniziando a conoscere e sento la voglia di portare entusiasmo e di raggiungere degli obiettivi. In generale, di fare un’annata che possa essere ricordata. Per quanto riguarda il contributo che posso dare io e per quello che ho visto dall’interno, è davvero una realtà che va tutta in un’unica direzione e questo mi ha veramente colpito. Cosa aspettarsi? Mi piacerebbe una squadra intensa. Ma non solo intensità intesa come corsa, ma intensità di sentimenti, intensità di emozioni. Una squadra che sia unita e che unisca poi tutto quello che è l’ambiente. Tutti mi dicono che il girone sarà difficile, lo sappiamo, ma dobbiamo essere difficili anche noi per chi ci incontra. Quindi con consapevolezza, ma anche con ambizione. L’idea è di costruire una squadra con quattro difensori, tre centrocampisti, due esterni e una punta. Poi potranno esserci variazioni nei dettagli, come la disposizione dei centrocampisti, ma l’impostazione di base è questa: difesa a quattro e due esterni. Perché ho scelto Caserta? L’ho detto prima: da fuori mi affascinava, ma da dentro mi ha sorpreso ancora di più. C’è entusiasmo, struttura, potenziale. E voglio viverlo intensamente”.