Giuseppe D’Agostino
, presidente della Casertana, in un’intervista rilasciata a Il Mattino si è espresso sui disordini nati durante la partita tra falchetti e Foggia e sulle decisioni arbitrali nell’ultimo match di Picerno. Di seguito uno stralcio: “È inconcepibile una cosa del genere. Non è possibile che centocinquanta delinquenti vengono a Caserta a fare quel che vogliono. Dopo quarantacinque fumogeni scagliati verso i nostri tifosi, hanno pure scavalcato la recinsione per il contatto diretto. Sono venuti da noi proprio per fare la guerra e non a sostenere la squadra. E in tutto ciò la nostra società ne ha pagato le conseguenze.
Innanzitutto sono i tifosi del Foggia i primi responsabili proprio perché sono venuti da noi a fare esclusivamente la guerra. Che, poi, la situazione sia stata gestita male è sotto gli occhi di tutti. Bastava intervenire ai primi lanci di bengala e tutto ciò non sarebbe avvenuto. Danni? Tra multa e assenza di incasso dobbiamo registrare un danno di centomila euro. Incalcolabile, poi, il danno sotto il profilo dell’immagine. Purtroppo tutto quello che è avvenuto è stato diffuso in diretta nazionale dalle telecamere di Sky. È quest’ultimo, forse, il danno peggiore per noi. Non soltanto una questione economica, ma soprattutto di immagine. 0-3 a tavolino? A tal riguardo, vorrei sottolineare il fatto che se non abbiamo avuto la partita persa a tavolino perché in quella occasione c’è stato un arbitro con gli attributi. Diversamente, un altro direttore di gara non avrebbe fatto riprendere la partita. L’arbitro ha capito che la Casertana non c’entrava niente e ha fatto riprendere la gara.
Episodi arbitrali a Picerno? A Picerno non siamo stati brillanti come al solito, ma avevamo ampie attenuanti perché oltre a infortuni e squalifiche, abbiamo dovuto fare i conti con alcuni elementi non al meglio per febbre e mal di pancia. Fatto sta che non dare un calcio di rigore così evidente è fuori luogo. Qualcuno ha detto che non ha avuto il coraggio, anche se per applicare il regolamento non bisogna avere di certo il coraggio”.