benevento inzaghi

È un Benevento involuto quello uscito dal match contro lo Spezia. I numeri messi insieme sabato pomeriggio ne danno conferma: 37% di possesso palla, 78% di precisione nei passaggi, 4 tiri totali, sono dati che faranno sicuramente riflettere Filippo Inzaghi.

Eppure la seconda avventura in Serie A era iniziata nel migliore dei modi con i successi ottenuti su Sampdoria e Bologna. Vittorie non ottenute per caso, ma con caparbietà, con voglia di divertire e sorprendere chi alla vigilia del torneo li dava per spacciati. Gli acquisti messi a segno dalla dirigenza, come Lapadula, Glik, Caprari, Dabo e Ionita, sono frutto di un lavoro ineccepibile in chiave mercato, soprattutto per una neopromossa.

Il dato che preoccupa, nonostante le buone prestazioni offerte con Inter, Roma e Napoli, sono i gol subiti: 20 in appena 7 giornate di campionato, 12 dei quali arrivati dalle tre big poc’anzi citate. Il rendimento difensivo, inoltre, è peggiorato ulteriormente contro lo Spezia. La prestazione contro i liguri, non solo dal punto di vista difensivo, ha dato conferma di come il Benevento debba crescere sotto il piano dell’equilibrio e dell’approccio alle gare. Una squadra che punta alla salvezza non può giocare a viso aperto con le big e creare poco o nulla contro una diretta concorrente come lo Spezia. Equilibrio e mentalità. Questi sono gli aspetti che Filippo Inzaghi dovrà migliorare il prima possibile, anche con l’aiuto dei calciatori più esperti, per non vanificare l’ottimo inizio di stagione.