Durante l’ultima puntata della trasmissione ‘Ottogol’, Gaetano Auteri ha affrontato a viso aperto i temi caldi della stagione appena conclusa. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni riportate da Ottopagine.it: “Il calcio non ti gratifica quando non semini bene. L’epilogo è giusto: avevamo dimostrato di poter essere competitivi, ma poi è accaduto qualcosa e l’alchimia s’è rotta. Il calcio, in fondo è semplice: tutti devono fare la parte che gli compete. Per la prima volta in carriera ho percepito di essere poco seguito. Sono stato sempre abituato a entusiasmare i miei calciatori, abbiamo sbagliato tutti. Non ci volevo credere ciò che si diceva, che quando sono stato esonerato qualcuno ha festeggiato. Abbiamo fatto delle valutazioni, i fatti dicono che non sono state corrette. Ho sentito dire che la società non voleva andare in B e quindi di non voler spendere sul mercato. Ma di che parliamo? Eravamo una squadra in salute che però stava inciampando: il mercato è coinciso col periodo che è andato tra le partite di Potenza, Altamura, Foggia e Monopoli. E’ vero che ad un certo punto si è perso il concetto di squadra: un compagno non può giudicare un altro, né inseguire obiettivi personali.
Mi è dispiaciuto che qualcuno abbia contestato questa proprietà, mi è sembrato di essere tornati a 8 anni fa. Gli errori li fanno tutti, ma non bisogna mai dimenticarsi delle reali potenzialità di città e provincia. Non sono qui a fare il parac…, ma preferisco che si contestino l’allenatore e i giocatori, la proprietà proprio non lo merita. Non ho mai avuto bisogno di contratti e qui mi sento sempre in debito. Rescindere ora potrebbe essere un motivo di riflessione per qualcuno. Non contano solo i soldi, si sono diritti e doveri. Se non c’è questo senso di appartenenza, vuol dire che molti qui non ci stanno bene. Ho due modi di pensare: uno d’istinto, l’altro più razionale. Ma non vi dico cosa sceglierei, tanto in passato nell’uno o nell’altro caso ho fatto delle stupidaggini. Cosa potranno diventare i nostri giovani? Talia è già un giocatore di qualità, Perlingieri potrà esserlo, ma dovrà crescere come uomo. Poi ci sono i Nunziante, i Sena, tutti ragazzi di valore per la categoria. Ovvio che tutti sono chiamati a fare un percorso importante e non solo a raggiungere obiettivi economici”.