Gaetano Auteri, allenatore del Benevento, è intervenuto nel corso di ‘Ottogol’. Di seguito quanto evidenziato da Ottopagine: “Possiamo fare meglio, penso sempre in positivo. Quello che abbiamo ottenuto fino ad ora è esattamente quello che ci siamo meritati. Ma abbiamo tanti margini di crescita, per esempio nell’interpretare i vari momenti della partita. Quando impareremo a fare questo saremo diventati davvero forti. Sono convinto che vogliamo ottenere ancora di più. Taranto? Non abbiamo fatto un brutto primo tempo: per vedere una bella partita dobbiamo essere in due. Per giocare bene bisogna avere criteri da imporre in ogni momento della partita. Nel primo tempo il Taranto ha giocato con dieci giocatori dietro la linea della palla. Comunque noi abbiamo creato due azioni da gol. Contro questo Taranto puoi vedere chiunque non giocare bene. Lo sapevo, il ritmo lo puoi vedere se l’avversario ti dà la possibilità di trovare uno spazio. Anche nel secondo tempo le sostituzioni non sono state dettate da un demerito, ma dalle caratteristiche che servivano. Altrimenti hai una sola alternativa per vincere queste partite: gettare il pallone avanti e sperare. Pure l’Avellino, quando è andato sotto contro gli jonici, ha attaccato in un modo monotematico, giocate sulle fasce laterali e palla in mezzo. Il Taranto era lì e non hanno cavato il ragno dal buco. Noi nel secondo tempo abbiamo aumentato la continuità, fatto soffrire di più gli avversari. Una volta sbloccata la partita sembrava di avere più spazi, ma il Benevento era sempre quello.
Vigorito? Con Vigorito ho un gran rapporto da sempre. Persona di valori e che merita. Il Direttore è uno delle poche persone in quel ruolo che ho trovato leale e competente. Sono stato sempre leale e mi è capitato di subire slealtà. Quando lavoro con le persone mi prendo le mie responsabilità. Divorzio? Allora ci fu un grande equivoco, ma sapevo che solo grazie alla presenza del presidente quella squadra avrebbe avuto un futuro. Qualcuno ha sfruttato quell’ossatura, altri hanno sfruttato quel lavoro e tutto questo mi è rimasto in gola, questo nodo vorrei togliermelo. Non ci speravo più di poter tornare, poi invece improvvisamente… Il presidente è una persona che non ha rancori, avevo fatto delle valutazioni sbagliate. L’unica volta che ho alle spalle una società forte, una struttura che ha progetti e programmi e scegli le persone che devono attuare quei progetti. In carriera ho trovato progetti effimeri, qui invece è tutto diverso. Il Benevento è destinato a crescere, lo fa con progetti e persone importanti. Ho scelto di ritornare perchè bisogna portare a termine una cosa che ora non si dice. Poi la nomineremo per un secondo, un attimo dopo mi farà piacere vedere felici le persone accanto a me”.