Raffaele Biancolino, allenatore dell’Avellino, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di Supercoppa contro il Padova: “La squadra si è allenata con impegno e con il sorriso, in un clima sereno e positivo. Anche se questa settimana abbiamo festeggiato tre volte, il lavoro sul campo non è mai mancato. Ora ci aspetta una sfida impegnativa contro un avversario forte, una squadra che da anni è protagonista nella corsa al titolo. Giocheremo in un ambiente entusiasta, ma per 90 minuti dobbiamo mettere da parte i festeggiamenti e concentrarci su ciò che abbiamo fatto bene fino ad ora. Tengo molto alla Supercoppa e vogliamo vincerla.
Per quanto riguarda l’incontro con la società, ci sarà, non so se la prossima settimana o quella successiva. Ma adesso la priorità sono queste due partite: vogliamo fare bene, dare il massimo, e io, personalmente, ci tengo a portare a casa il trofeo e magari aggiungere qualche record alla mia carriera. Affronteremo squadre di livello, che come noi hanno conquistato il campionato. Parlando della Serie B, non si tratterà di una rivoluzione, ma sicuramente servirà inserire giocatori funzionali, che possano aiutarci ad affrontare una stagione lunga e difficile. Credo comunque che l’attuale rosa abbia le qualità per dire la sua anche in B. Ovviamente dovremo fare delle scelte, considerando il regolamento sui 18 over, ma tutto sarà fatto con criterio, senza stravolgimenti. Anche queste ultime partite saranno utili per fare delle prove in vista del prossimo anno, così come gli acquisti di gennaio – Lescano, Todisco, Palumbo, Cagnano, Panico – pensati anche in ottica Serie B. Per quanto riguarda gli infortuni: Russo e Tribuzzi hanno un fastidio all’adduttore, mentre fino a ieri Marson e Sounas avevano la febbre. Palmiero e Frascatore sono tornati disponibili e Armellino è tornato ad allenarsi col gruppo.
Per lo stadio, il mio invito è quello di restare uniti, vicini alla società, alla squadra e ai tifosi. Non giudico nessuno, ma mettere in mezzo questioni personali a danno del club, della squadra o della tifoseria non è corretto. Dobbiamo continuare a vivere questa festa nello stadio che è casa nostra e cercare di iniziare qui anche il prossimo campionato. Infine, noto che ci sono troppe complicazioni anche nei festeggiamenti, e questo mi infastidisce, perché tira fuori il mio lato più duro. Io sono l’allenatore, quello che ha combattuto ogni giorno con questi ragazzi, e se vedo qualcuno approfittare della situazione per salire sul carro dei vincitori, anche se non ha dato il suo contributo, mi sento in dovere di allontanarlo. Non voglio che tutto questo entusiasmo venga rovinato da questioni esterne”.