Armando Anastasio, difensore della Salernitana, è stato presentato alla stampa. Di seguito un estratto della conferenza: “Come sta andando questa fase di preparazione? Sta andando molto bene. Ovviamente questi giorni servono soprattutto per conoscerci, perché siamo quasi completamente una squadra nuova. Serve sì la preparazione fisica, ma anche e soprattutto una conoscenza reciproca, sia sul piano umano che su quello calcistico. Tutino? Sì, oltre al messaggio sui social, ci sentiamo quasi ogni ora, è come un fratello per me. Mi ha raccontato da subito com’è la piazza di Salerno. Quando lui giocava qui e vinse, io seguivo tutto: festeggiamenti e campionato. So bene di che piazza stiamo parlando. Mi ha fatto il suo in bocca al lupo, e mi ha fatto molto piacere.
Io nasco come terzino, come quinto. Negli ultimi anni sono stato anche adattato come braccetto e sto lavorando per interpretare al meglio anche questo ruolo. Però non ho problemi: ovunque il mister avrà bisogno di me, io cercherò di dare il massimo. Girone C? Secondo me, è il girone più bello che ci sia per un calciatore. Anche le partite che sembrano semplici in realtà non lo sono. Vai in piazze magari meno blasonate, ma senti comunque un grande calore. C’è sempre quella fiamma accesa, e questo è bellissimo. Meglio così, piuttosto che giocare su campi dove non c’è atmosfera. Preferisco affrontare queste guerre e sono contento che siamo in questo girone. Obiettivo personale? Non ho un obiettivo personale. Dico la verità: voglio vincere il campionato. Siamo la Salernitana, dobbiamo puntare in alto. Non sarà facile. Questo periodo ci serve per conoscerci meglio e per lavorare su quello che il mister ci chiede. Non è semplice, è un tipo di calcio che richiede tempo e attenzione. Ma siamo sulla buona strada: sarà il tempo a dirci se avremo avuto ragione o meno. Rapporto con il direttore sportivo? Sì, con il direttore ho un rapporto speciale. A Parma, poi l’anno scorso a Catania. È una persona che stimo molto, è ambiziosa, e come noi punta sempre in alto. La Serie C non è il suo habitat naturale, lo sappiamo. Ci ha voluti qui, ci ha scelti, e ora sta a noi ripagare la sua fiducia cercando di arrivare dove tutti vogliamo”.