Kevin De Bruyne, centrocampista del Napoli, è stato presentato in conferenza stampa dal ritiro di Dimaro: “Tre motivi per cui ho scelto Napoli? Prima di tutto è un bel posto dove vivere. A livello sportivo, credo sia il contesto più adatto per me: sono i campioni d’Italia e hanno dimostrato grande qualità. Ovviamente ci sono molte differenze rispetto all’Inghilterra, ma questo mi stimola ancora di più. Napoli era senza dubbio la scelta giusta. Anche il clima è completamente diverso da quello britannico. Quando il direttore sportivo Manna è venuto a trovarmi in Inghilterra per presentarmi il piano del club, sono rimasto colpito da quello che mi ha proposto. Quali aspettative ho per la Serie A? Sicuramente ci sono molte squadre forti e ben organizzate, ma noi vogliamo essere competitivi su tutti i fronti. Puntiamo a un’ottima posizione in campionato e a fare bene in Champions League e Coppa Italia. Adesso, per me, la priorità è adattarmi il più velocemente possibile: il modo di giocare è molto diverso rispetto a quello del City. È una nuova esperienza per me, e so che sarà di alto livello. Al momento sono sereno, ho ancora tempo per ambientarmi al meglio. Perché ho detto sì al Napoli? Dopo tanti anni in Premier, ho sentito che era il momento giusto per una nuova avventura, per lasciare l’Inghilterra. Il City rimarrà sempre parte di me, ma avevo voglia di nuove sfide. Questo progetto mi offre l’occasione di giocare ad alto livello in Italia e in Europa. Il club sta investendo tanto, anche dopo lo Scudetto, e ha già fatto diversi acquisti importanti. Forse non sono più giovanissimo, ma voglio dare il mio apporto alla squadra e allo stesso tempo imparare dai miei nuovi compagni. Non ho seguito molto la Serie A in passato, ma ora sono davvero curioso ed entusiasta.
Ho parlato con Lukaku prima di firmare? Sì, certo, e anche con Mertens. Mi interessava conoscere le loro opinioni sulla città, sul club e sull’ambiente in generale. Mi hanno dato molti consigli, ma alla fine la decisione l’ho presa insieme alla mia famiglia. Romelu è stato felice quando ha saputo del mio trasferimento. Ci conosciamo da quando avevamo 13 anni, abbiamo anche vissuto insieme a Londra quando giocavamo nel Chelsea. Questo ha sicuramente reso la scelta più semplice, ma ci tengo a dire che è stata una decisione mia al 100%. La maglia numero 10 in allenamento? Sono rimasto molto sorpreso quando l’ho vista. È stato un gesto importante da parte del club e della squadra, un vero onore per me. Non credo che questa scelta aumenti la pressione: giocare a Napoli significa già avere grandi aspettative. Maradona è una leggenda, ha scritto la storia qui. Sono davvero orgoglioso di essere qui. È stata la prima volta nella mia carriera che ho cambiato squadra a parametro zero. Con l’avvicinarsi della fine della scorsa stagione, iniziavo a sentire un po’ di pressione. Il Napoli mi ha illustrato il suo progetto, così come hanno fatto altri club. Rispetto alle mie precedenti esperienze, si tratta di qualcosa di nuovo. Tuttavia, credo che il Napoli fosse l’opzione migliore sotto ogni punto di vista. Anche lo stile di vita qui è molto diverso: la città è soleggiata quasi sempre, una bella differenza rispetto a ciò a cui ero abituato. Ora sono concentrato, voglio mettermi in gioco e mostrare il mio valore.
Per ora non ho avuto molte conversazioni con Conte, ci siamo confrontati solo in un paio di sessioni sul campo. Naturalmente lo conoscevo già, avendo allenato in Premier League con Chelsea e Tottenham. All’epoca utilizzava una difesa a tre, quindi era uno stile diverso rispetto al nostro attuale sistema di gioco. Il fatto che un tecnico del suo livello abbia scelto di restare a Napoli è sicuramente positivo: è tra i migliori allenatori dell’ultimo decennio e i risultati ottenuti dalle sue squadre parlano da soli. Credo che sotto la sua guida potrò crescere molto. In questo momento sto ancora cercando di comprendere il funzionamento del gruppo e come opera lo staff. Tra cinque o sei settimane penso di essere pronto. Disputare la Champions League? È importante. Parliamo di una delle competizioni più prestigiose a livello mondiale. Sapevo che il Napoli avrebbe ottenuto la qualificazione, ed è sicuramente un aspetto molto positivo. Partecipo alla Champions da dieci anni e non vedo l’ora di scendere in campo con questa maglia. Speriamo di fare un bel percorso. Vivere Napoli come ha fatto Mertens? È difficile dirlo, anche perché io e Dries siamo molto diversi caratterialmente: lui è più estroverso, mentre io tendo a essere più riservato. Trascorro molto tempo con la mia famiglia, ma sicuramente ci sarà l’occasione per uscire la sera e andare a cena. Dovrò imparare ad adattarmi al contesto. Ricordo che nove anni fa, quando ero con Dries facemmo un giro in città e notai subito quanto fosse diverso il modo in cui i tifosi qui trattano i calciatori rispetto a Manchester. L’amore, la passione e l’energia che il popolo napoletano trasmette alla squadra sono incredibili. A volte può sembrare eccessivo, ma alla base c’è sempre affetto, e finché c’è amore, va bene così”.