Al termine della partita di Lecce, Antonio Conte è intervenuto ai microfoni di DAZN. Ecco cosa ha detto:
L’anno sabbatico le è servito?
“Oggi è stata una vittoria importante, anche se non la più significativa. Avevo timore di questa sfida, considerando che loro venivano da un pareggio con l’Atalanta. Inoltre, c’è stato questo episodio tragico che ha colpito una persona a me conosciuta: esprimo la mia vicinanza a Lecce e ai suoi abitanti. Noi abbiamo fatto la nostra parte, volevamo dare un segnale forte e ci siamo riusciti. Nel primo tempo siamo stati efficaci, nella ripresa un po’ meno incisivi.”
Siete vicini all’obiettivo?
“Questa è una tappa fondamentale. Siamo arrivati fin qui gestendo diverse difficoltà. Può sembrare tutto nella norma, ma oggi per esempio Olivera ha giocato per la prima volta da centrale. Tutti i giocatori hanno dato il massimo, c’è grande voglia di realizzare qualcosa di speciale. Oltre alla compattezza serve anche qualità, e da quella partita contro il Modena abbiamo fatto passi da gigante.”
È stata una gara stressante?
“Partite così ti tolgono energie, ti fanno capire quanto sia tutto in gioco. Oggi tra pareggiare o vincere c’era una differenza enorme. Ecco perché sono rientrato prima negli spogliatoi: avevo bisogno di scaricare la tensione.”
Come ha giocato Olivera e come sta Lobotka?
“Olivera ha fatto molto bene, come aveva già dimostrato con la sua nazionale. Ci abbiamo lavorato su e oggi ha dato risposte importanti. In match del genere serve esperienza. Avevo a disposizione Marin, ma in questo momento del campionato c’è bisogno di giocatori esperti per gestire le emergenze. Stiamo facendo a meno di Neres, Buongiorno e Jesus, e oggi si è fermato anche Lobotka: spero non sia nulla di serio. Non ci arrendiamo.”
Lo Scudetto rappresenterebbe il suo capolavoro?
“Ne parlerò solo se e quando sarà realtà. Adesso non ha senso discutere di ciò che non è ancora nostro. Ho vissuto sia vittorie che sconfitte all’ultima giornata. Chi vince entra nella storia, chi perde la guarda da spettatore. Se arriviamo secondi, nessuno si ricorderà di noi. Per lasciare il segno bisogna vincere.”