Oggi alla Cremonese, ma nel suo passato c’è stata la Salernitana e il Benevento. Massimo Coda, attaccante di Cava de’ Tirreni e bomber ormai consolidato in Serie B, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
“Serie B? Ogni volta ti devi confermare, ripartire da zero. Non è scontato. Io ci riesco ed è un pregio. Mi piace essere considerato uno che fa la differenza, è una fiducia che fa da stimolo. A Salerno non dovevamo vincere e ho segnato tanto lo stesso. L’importante è farmi essere protagonista, il punto di riferimento della squadra: non solo per fare gol, ma anche per gestire la palla nei momenti di difficoltà. Tutti gli allenatori mi hanno detto che avrei potuto fare la A. Ma non è possibile che siano sempre scarsi gli altri. Cosa cambia se si va in A? Nelle società cambia l’atteggiamento nei miei confronti: viene meno la fiducia. Così ho sempre preferito fare un passo indietro per sentirmi ancora io: devo giocare, la panchina non fa bene.
Infortunio a Parma? È uno dei miei più grandi rimpianti. Sono rientrato a fine stagione, ma in quel Parma si parlava solo di fallimento, eravamo una squadra morta. Poi ho fatto ancora la A con il Benevento, ho fatto bene con De Zerbi: peccato, eravamo già spacciati. Ho detto: faccio la B a vincere tirando in porta 5 volte a partita, o sto in A a tirare una volta ogni 2 partite? Dopo Parma ero svincolato e ho firmato tre anni per il Chievo, in A, con la prospettiva di andare via in prestito. Invece mi ha chiamato la Salernitana e ho stracciato il contratto: meglio fare la B con certezza. È stata la mia fortuna. Record? Lo voglio battere, ci sono vicino. Schwoch l’ho sentito in passato, mi ha dato qualche consiglio e mi ha sempre detto di andare in A, anche se forse lo diceva per non farmi battere il suo record”.