Questo pomeriggio, presso l’Holiday Inn di Cava de’ Tirreni, si è tenuta la conferenza stampa di Pasquale Logiudice, nuovo responsabile area tecnica della Cavese. Alla conferenza ha partecipato anche il presidente Alessandro Lamberti.
Lamberti: “Per poter ripartire è importante analizzare cosa non è andato bene alla fine dell’annata passata. Le cause della mancata vittoria non sono addebitabili ad una singola persona. Sicuramente non siamo stati fortunati e quest’anno dovremo essere più bravi nella cura dei dettagli. Quest’anno vogliamo essere competitivi e la scelta di Logiudice va in questa direzione. Dovremo essere equilibrati, la stagione sarà lunga e difficile, ma vogliamo essere competitivi. La fine della scorsa stagione ci ha segnato, a me in primis, ma la vittoria ci è sfuggita per la mancata cura di determinati dettagli in momenti importanti. Servirà il sostegno del pubblico, chiaramente tocca a noi far capire che la Cavese ha l’ambizione di primeggiare. Credo ci siano i presupposti per fare bene, nei prossimi giorni lo vedrete anche attraverso una profonda rifondazione dello staff: ci sarà un nuovo allenatore e un roster di giocatori quasi del tutto nuovo. L’anno scorso sono arrivato il 2 agosto e ho confermato chi aveva fatto bene l’anno precedente, quest’anno ho avuto la possibilità di studiare e quello che faremo è diretta conseguenza delle scelte mie e della società. Sarò più responsabilizzato, ma per me non è un problema. I nostri progetti non cambiano, non è una mancata vittoria a modificare l’approccio che ho deciso di avere intraprendendo questa avventura. L’anno scorso abbiamo fatto bene fino ad un certo punto, quest’anno dovremo essere più bravi. La concorrenza sarà agguerrita, lo abbiamo visto lo scorso campionato, ma abbiamo la convinzione di poter far bene. Il tema delle infrastrutture è la priorità, il passo in avanti da compiere. Dobbiamo trovare una struttura dove far allenare la prima squadra e le giovanili, speriamo di arrivare nei prossimi mesi ad una definizione. Anche il tema stadio è una priorità. Un progetto è stato fatto, adesso lo stiamo rimodellando e stiamo parlando con l’amministrazione per capire come proseguire nella gestione del ‘Simonetta Lamberti’. Per quanto riguarda i ritorni economici, in Serie D sono zero. Le uniche entrate sono gli sponsor, ma la D ha una visibilità limitata. Mi piacerebbe se ci fosse maggior interesse da parte di imprenditori che hanno fatto la storia della città e non per un fatto economico, ma per poter creare quell’unione. Le entrate non saranno mai sufficienti per avere a disposizione un budget per essere competitivi. Siccome so quanto la società ha investito nel progetto, so che inevitabilmente non ci può essere un ridimensionamento ma un efficientamento e cioè non sprecare risorse in attività non integrate con la squadra di calcio. Il budget comunque è importante per costruire una squadra forte. Cosa servirà per conquistare anche gli scettici? La rabbia e il dispiacere dei tifosi in primis è il mio. Noi dobbiamo continuare ad essere seri e chiari e lo siamo sempre stati. Abbiamo l’ambizione di competere ai massimi livelli, cercando di far meglio rispetto all’anno scorso. In Serie D non ravviso tanta qualità di gioco, se avessimo fatto un punto col Martina non si sarebbe parlato della qualità di gioco del girone di andata. I risultati saranno fondamentali per creare entusiasmo e sono il primo obiettivo. Scelta di Logiudice? È una persona che parla poco e per me è una qualità. Nel calcio si fanno molte chiacchiere, con lui ho avuto conversazioni concrete. Ha iniziato a lavorare a testa bassa, condividendo con la società le sue idee. È una persona che conosce il calcio”.
Logiudice: “Sono consapevole delle difficoltà e del blasone della piazza. Non sono venuto per il contratto, potevo rimanere in Lega Pro, ho fatto una scelta diversa. Non ho mai affrontato la Serie D. Conosco la passione e il calore della piazza. Come uomo e come professionista mi sto mettendo in discussione. È inutile promettere. Capisco la delusione e non conosco altra strada del lavoro e dell’attenzione. Questo è uno dei campionati più difficili e non possiamo pensare che lo vinciamo solo perché ci chiamiamo Cavese, perché la società è forte o perché io ho fatto la C per tanti anni. Insieme dobbiamo cercare di creare un’alchimia e arrivare fino in fondo. Quando cambi tanti giocatori serve tempo, ma so che non ne ho perché giochiamo per vincere ed essere competitivi sin da subito. Conferme? Qualcuno stiamo provando a riconfermarlo, ma saranno pochi e non perché non lo meritino. Allenatore? Sarà Cinelli. Porto un tecnico che conosco, abbiamo lavorato insieme sei mesi. Non è un secondo, non sono un folle da fare scommesse. Ho conoscenza umana e tecnica del mister. Non potevo prendere un tecnico che non conoscevo, non avendo il tempo di programmare su due-tre anni. Quindi devo prendere solo persone che conosco per accelerare i tempi.
Lomasto? Stiamo facendo una valutazione a 360 gradi. Lo stimo come calciatore, ma bisogna capire se ha risolto i suoi problemi. Foggia? I matrimoni si fanno in due. Sto cercando di costruire una squadra fisica, quest’anno si abbassa anche l’anno degli under perché il 2002 è stato bruciato. Il Sorrento ad esempio ha fatto un ottimo lavoro, ma lì è più semplice giocare con gli under perché non c’è la pressione di Cava”.