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La gita dei calciatori del Monza al casinò di Lugano, quasi sicuramente, porterà allo stop di quest’ultimi per almeno una partita. Come sottolineato da La Gazzetta dello Sport, chi va in Svizzera è obbligato a fare cinque giorni in isolamento fiduciario se non abbia fatto un tampone sul luogo entro le 48 ore. Cosa che in questo caso non è avvenuta. Non è chiaro se i giorni di quarantena imposti dall’Ats di Monza e Brianza siano 10 oppure 5 come previsto dal provvedimento del ministro Speranza. Il Monza, comunque, non sembra voglia andare incontro a battaglie legali. Nel caso in cui gli otto calciatori possano viaggiare in direzione Salerno, l’Asl locale potrebbe intervenire facendo leva sull’obbligo di cinque giorni di isolamento fiduciario.

Intanto, anche il Comune di Salerno segue la vicenda con molta attenzione: “Il Comune di Salerno segue con la massima attenzione tutti gli sviluppi della vicenda che ha interessato il Monza, avversario della Salernitana nella prossima giornata del campionato di serie B in programma per sabato 1 maggio allo Stadio Arechi di Salerno. I recenti avvenimenti destano numerose preoccupazioni.

È indispensabile che le autorità sanitarie brianzole controllino il rispetto delle norme anti-Covid, a cominciare dalla quarantena, a carico di coloro che rientrano dall’estero (è il caso degli atleti del Monza dopo l’escursione a Lugano). Tocca a FIGC e Lega garantire il rispetto dei protocolli e dei regolamenti atti a consentire lo svolgimento della preparazione e delle gare in sicurezza. Dal canto suo il Comune di Salerno è pronto, d’intesa con le autorità sanitarie locali, ad assumere ogni provvedimento volto a tutelare la salute pubblica e l’incolumità degli atleti e del personale impegnato all’Arechi in occasione del match”.